
Ermes Temporin ha pubblicato di recente “Frammenti”, una raccolta di aneddoti, considerazioni e pensieri poetici che offrono numerosi e validi spunti di riflessione. Grande collezionista di cartoline e francobolli storici di Monselice, Ermes è legato al gruppo dei “Poeti della Rocca in Fiore”. Attraverso uno stile semplice, spontaneo e sincero, in quest’opera mette a nudo se stesso e offre a ciascuno di noi la possibilità, in un contesto frenetico come quello attuale, di fermarsi qualche istante per fare altrettanto. L’uomo e la storia, la malattia, la morte, l’ingiustizia sociale, la natura, gli affetti: sono solo alcuni fra i vari temi toccati dall’autore monselicense nei suoi testi, che contengono un implicito invito a cercare di riscoprire il senso autentico delle cose. Nonostante le sofferenze patite lungo il percorso, dai versi e dalla prosa di Ermes emergono, al di là di qualche passaggio amaro, il profondo amore per la vita e la rinnovata capacità di provare stupore di fronte alla bellezza del mondo.
Di seguito proponiamo il brano intitolato “La vecchiaia”, collocato a pagina 13 di “Frammenti”. Un componimento in cui il poeta, consapevole di non essere lontano dal concludere l’esistenza, si volta indietro e riporta alla memoria quanto di più buono ha riempito i suoi giorni: l’amore. Un amore che ha saputo attraversare indenne anche momenti difficili e che è destinato ad andare oltre la finitezza del tempo, abbracciando la dimensione dell’eterno.
Nel viale del tramonto mi sono incamminato
e a lento passo mi avvicino alla mia meta.
Ma quante cose ho da ricordare,
che meraviglia la vita.
Il tuo amore, o mia adorata,
sempre uniti nel bene e nel male,
nella gioia e nella tristezza,
nella nascita dei nostri figli
e nella morte dei nostri cari,
nel duro lavoro e nella gioia delle ferie.
Quanti ricordi, quante passioni,
quanto ti ho amato, o mia Regina:
da qui all’eternità, per sempre.
Il libro sarà presentato a novembre.