La poetica strada dei tigli a Monselice sta scomparendo

Pochi ricordano che negli anni ’30 del secolo scorso le automobili e i camion che arrivavano da Padova per andare a Rovigo erano costretti a passare per il centro cittadino. Possiamo immaginare il traffico lungo l’attuale via Roma!. Il problema fu risolto nel 1936 con la costruzione di una nuova circonvallazione (vie Galilei, Statale 16 e Marconi) che aggirava la Rocca per immettersi sulla strada che portava a Rovigo (all’altezza del vecchio ospedale), senza dover passare per il centro cittadino Il progetto fortemente voluto dal podestà Mazzarolli prevedeva – tra l’altro – che ai lati della nuova strada fossero piantumati numerosi tigli che ci regalano – ancora ad ogni primavera – terapeutici fiori e odorosi profumi. L’aromatica strada non è sfuggita al poeta Giorgio Bassani che in una celebre poesia (1942) ricorda i nostri tigli. Il tempo è passato anche per i nostri alberi, già alcuni sono stati sacrificati per favorire il traffico stradale, quest’anno però ben 5 sono stati tagliati, sicuramente erano in cattive condizioni vegetative, altri non stanno meglio. Ci sembra opportuno chiedere che tutte le piante ‘abbattute’ vengano sostituite con esemplari della stessa specie e che il duplice filare di tigli venga riconosciuto come monumento naturalistico monselicense, xchè rappresenta una delle suggestive e storiche presenze arboree del territorio dei Colli Euganei. Qui sotto la poesia citata di Giorgio Bassani A Monselice il vento va sempre come dal mare. Gira il treno al largo, non sa forse come approdare. Monselice, colle celeste, fronte pura e lontana, ricordo, di […]

Il poeta Giorgio Bassani sul belvedere delle 7 chiesette

Si arricchisce di una nuova esperienza il Parco letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei gestito da Confesercenti: è stata inaugurata una targa che cita la poesia raccolta nel volume “Primi versi” che un giovanissimo Giorgio Bassani ha dedicato nel 1942 a Monselice e al suo «colle celeste». Questo idillio malinconico da ieri fa bella mostra di sé sul belvedere della Rotonda, poco prima dell’area sacra del Santuario Giubilare delle Sette Chiesette. Si tratta di un ulteriore “tassello” emozionale che completa il percorso che il Parco letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei, l’unico nel Veneto, sta facendo vivere riportando, per ricrearne le suggestioni, i testi dei grandi scrittori che si sono ispirati al paesaggio euganeo. A leggere la poesia è stato il professor Paolo Gobbi, co-autore del libro “Di pensier in pensier, di monte in monte” (antologia di testi letterari dedicati ai Colli Euganei) che collabora con Confesercenti dal 2012, anno in cui il Parco è nato grazie all’adesione di quest’ultima alla rete nazionale Parchi letterari italiani. Si tratta a tutti gli effetti di costruire, facendo rete, un prodotto turistico in grado di valorizzare il territorio con l’invito alle amministrazioni a far vivere queste targhe.