Consolidamento della mura della chiesa di San Martino di Monselice

Dopo anni di attesa – in questi giorni – è arrivata la buona notizia del finanziamento relativo alla sistemazione della mura di contenimento della chiesa di San Martino. Il manufatto da tempo mostrava pericolosi segni di cedimento e profonde crepe che allarmavano i residenti e passanti. Il muro costituisce una barriera di contenimento del soprastante terrazzamento su cui sorge la chiesa di San Martino e prosegue verso via Tassello fino all’incrocio con la Statale n. 16; I lavori sono stati affidati a una ditta di Cornedo Vicentino (VI) che utilizzerà barre autoperforanti passive del tipo “SIRIVE” per mettere in sicurezza il prezioso e storico muro di contenimento, per una spesa di circa 54.000 euro. Ora speriamo che non ci siano altri ostacoli e che l’attenzione dell’amministrazione si sposti di qualche metro dove anche le mura cittadine che portano alla torre di San Giorgio mostrano profonde fessurazioni. Monselice settembre 2022

Nel 1938 si pensava ad un nuovo Duomo a San Paolo e il Municipio alla loggetta

Nel 1938 il podestà Annibale Mazzarolli incaricò gli ingegneri Diego Carturan e Stanislao Ceschi di risolvere due problemi architettonici esistenti nel centro di Monselice, ovvero il nuovo duomo e il nuovo municipio. La chiesa doveva essere nel centro cittadino e capace di contenere 3.000 fedeli. I due ingegneri proposero di ingrandire la chiesa di San Paolo, abbattendo il vecchio municipio, e di ristrutturare la loggetta per ricavarne il nuovo Municipio. In questo modo si sarebbe ottenuto un nuovo gruppo urbanistico simile a quello già presente in molte città italiche: chiesa, palazzo comunale e castello. Questo comportava la sistemazione dell’area antistante al castello e la costruzione di una nuora e intonata strada d’accesso al Santuario. Il municipio sarebbe stato raccordato con la piazza e la Loggetta mediante la costruzione di una torre di media altezza. Tra il castello e la strada era previsto di far degradare il terreno con un’ ampia via fiancheggiata da cipressi e fiori. Una soluzione sicuramente discutibile, ma ricca di fascino. Bella l’idea di progettare un’ ampio slargo che raccordasse la strada con il castello e proseguisse lungo via del Santuario. Peccato che non sia stata realizzata.

Un castello e un’isola. Omaggio a Vittorio Cini

Mercoledi 15 dicembre 2021 presso l’aula Businaro del Castello di Monselice la Fondazione Giorgio Cini ha presentato il volume “Lo specchio del gusto. Vittorio Cini e il collezionismo d’arte antica nel Novecento”, curato da Luca Massimo Barbero, Direttore dell’istituto di Storia dell’Arte. Il volume edito da Marsilio (Venezia 2021) raccoglie gli atti del convegno ospitato a San Giorgio nel 2017 e dedicato alla figura del grande mecenate, fra i più raffinati collezionisti di arte antica del secolo scorso. Nell’ambito dell’evento la storica dell’arte dott. Antonella Chiodo ha relazionato sui lavori di restauro del castello compiuti da Vittorio Cini sotto la guida dell’architetto Nino Barbantini. Il progetto di restauro prevedeva la trasformazione dell’antico maniero in un luogo di rappresentanza del giovane capitano dell’industria Vittorio Cini. I lavori iniziarono nel 1935 e terminarono nel 1937. Contemporaneamente iniziò l’arredamento del castello con acquisti mirati di mobili antichi, libri, quadri e statue, in parte ancora presenti qui a Monselice. La dotta relazione è stata accompagnata dalla proiezione di foto dell’epoca con i due protagonisti in primo piano. Sembra che celebre diva del cinema muto Lida Borelli – moglie del Cini – abbia sponsorizzato i lavori di restauro del castello, dove anch’essa soggiornò a lungo. Tra le persone che si sono interessate ai restauri la dott. Chiodo ha citato anche George Orson Welles (attore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e produttore) che nel 1949 è giunto nella biblioteca di Monselice per consultare il libro sul castello curato dall’architetto Nino Barbantini E’ stata una interessante iniziativa che ha […]

Alla ricerca della storia del Torrione. Campagna di scavi 2021

Da un video disponibile nel sito del Castello di Monselice e dai giornali locali apprendiamo – con piacere – che sono in corso nuove indagini archeologiche sulla Rocca, condotte dai proff. Alexandra Chavvarria Arnau e Gian Pietro Brogiolo, autorizzate con intelligenza dagli amministratori del Castello di Monselice, sotto l’egida dell’Università di Padova. Secondo il prof. Gian Pietro Brogiolo la costruzione del torrione risale al 1230 ed è stata voluta da Federico II, come la prima cinta di mura che circoscrive il mastio. Successivamente i carraresi intervennero anch’essi sulle mura, le loro modifiche si notano perché utilizzavano dei corsi di laterizi, intervallandoli alla trachite. Gli scavi 2021 intendono fare luce sugli interventi precedenti ai progetti dell’imperatore, in linea di massima si ipotizza di indagare sulle strutture edilizie presenti tra fine dell’undicesimo ed inizio del tredicesimo secolo, che vede la ricostruzione della chiesa di Santa Giustina in forme monumentali, dotata di una comoda residenza per la collegiata, collegata ad una grande torre difensiva di 8 metri di lato. Dagli scavi del 1980 sappiamo che c’e’ stata anche una fase altomedievale con una chiesa più antica di modeste proporzioni risalente alla seconda meta del decimo secolo. La chiesa a sua volta prende il posto di un primitivo edificio religioso della meta/fine del sesto secolo. In quel periodo venne costruito anche il castello di Monselice, probabilmente dai goti o dai bizantini. L’indagine vuole far luce anche sui depositi protostorici depositati sul bordo sommitale della Rocca che lasciano intravvedere importanti scoperte. Oppure nel link diretto […]

Il capitello del ‘600 in via Vetta a Monselice

Segnaliamo una importante testimoniaza della religiosità popolare monselicense: il capitello in via Vetta, 31. E’ molto antico, risale al ’600 ed è forse la struttura votiva più importante di tutto il territorio monselicense. E’ stato eretto in onore della Madonna in Trono con Bambino. Si trova presso la famiglia Barison. Anche se inserito nel suo cortile, il capitello risulta di proprietà del comune di Monselice perché era posto fino a qualche decennio fa sulla pubblica strada di via Vetta che passava davanti all’abitazione. Poi, con la costruzione del cavalcavia dell’autostrada, il percorso stradale si è spostato di una decina di metri e il tratto terminale della vecchia strada, col capitello, è stato acquisito dalla famiglia Barison. Merita una visita è una preghiera. Maggiori info nel libro di Romolo Brugiolo disponibili in PDF  https://www.ossicella.it/monselice/i-capitelli-di-monselice/  

Restauro dell’antica pieve di Santa Giustina

È terminato a fine luglio 2019 l’intervento di restauro che è servito per riportare al suo splendore originario l’antica Pieve di Santa Giustina. Il cantiere, partito a gennaio, ha rispettato i tempi previsti. La chiesa è stata inaugurata solennemente il 7 ottobre 2018 , giorno di Santa Giustina. I lavori sono costati circa 690 mila euro, cifra a cui hanno contribuito la Regione (440 mila euro), la Fondazione Cariparo (210 mila euro) e il Comune (40 mila euro). Il progetto è stato curato dall’architetto Fabio Zecchin. Nel dettaglio, si è provveduto a realizzare un cunicolo di aerazione nella parete nord per risolvere il problema dell’umidità, a sistemare il tetto (alcune travi erano in cattivo stato), a rifare gli intonaci, a rinnovare l’impianto di illuminazione e alla messa in sicurezza la torre campanaria. “L’ultima manutenzione rilevante della chiesa risaliva agli anni Trenta del secolo scorso: c’era quindi la necessità di intervenire. In futuro ci piacerebbe trovare anche le risorse per altri lavori sul campanile e sul sagrato oltre che per installare all’interno dell’edificio l’impianto di riscaldamento, attualmente non presente” spiega il parroco don Sandro Panizzolo. Il 7 ottobre 2018 alla presenza di moltissimi fedeli  è stato  presentato nel dettaglio l’intervento eseguito. La romanica Pieve di Santa Giustina è un luogo molto caro agli abitanti di Monselice e ha origini molto antiche. Costruita nel 1256, è una delle architetture storiche e religiose di maggiore pregio di Monselice, meta privilegiata di turisti e pellegrini. Viene utilizzata per accogliere anche concerti di musica sacra […]

Ipotesi di riutilizzo della chiesa di Santo Stefano di Monselice

Dall’11 al 26 febbraio 2017 presso Villa Pisani a Monselice è stata allestita una mostra  organizzata dall’Associazione Culturale Reitia, dall’Università IUAV di Venezia, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, dal titolo “S. STEFANO A MONSELICE: MATERIA, TEMPO, RIUSO, CONSERVAZIONE”. L’esposizione ha raccolto i lavori svolti nell’ A.a. 2015/2016 nell’ambito del corso di Consolidamento degli edifici e del Laboratorio di Restauro architettonico del Corso di Laurea triennale “Architettura, Costruzione, Conservazione” del Dip. di Architettura dell’Università IUAV di Venezia dedicati alla ex chiesa di Santo Stefano a Monselice ripercorrendo la sua storia costruttiva dalla prima edizione romanica fino alle attuali proposte di intervento per il restauro . Il progetto prende origine dalla destinazione d’suo attribuita al manufatto dal Piano di Recupero che ne prevede il restauro e la rifunzionalizzazione come auditorium. Sono state quindi affrontate le criticità dovute all’adattamento di un edificio religioso alle esigenze sia di corretta accessibilità e sia di efficace resa acustica. Il tutto preservando quanto più possibile l’aspetto formale del manufatto e mantenendo in sede alcune caratteristiche generate dalle varie fasi di trasformazione che l’edificio ha subito dal XIII secolo ad oggi. Uno degli aspetti di questa proposta progettuale è destinato ad incidere sul tessuto urbano della città, si prevede infatti la riapertura e la nuova pavimentazione del percorso pedonale – che conduceva da via S. Stefano a Via M. Carboni – e che moltiplica le possibilità di accesso al nuovo auditorium dialogando con la particolare struttura radiale dell’impianto urbano di Monselice. Per risolvere alcune criticità del recupero del manufatto […]

Restauro dell’ affresco di San Francesco nella chiesa di San Paolo di Monselice

Domenica 14 febbraio 2016 l’affresco raffigurante San Francesco d’Assisi è tornato nella sua collocazione originaria ( foto sopra) ovvero all’interno della Cripta di San Francesco del Complesso Monumentale di San Paolo. Il restauro è stato compiuto da Vanni Tiozzo. L’edicola affrescata della cripta in San Paolo a Monselice, fu staccata nel 1955-1959 e ricollocata su pannelli, che ripropongono l’originaria disposizione delle figure e degli intonaci. Il restauro del 1999 ha evidenziato che gli affreschi sono collocati su due strati di intonaco, uno precedente, più raffinato e più chiaro nell’impasto, sul quale insistono le figure laterali di san Paolo, titolare della chiesa e san Sabino, patrono della Città di Monselice e uno successivo, sul quale è dipinto il san Francesco con un orante, forse papa Gregorio IX. Nella foto sotto l’affresco aperto dopo lo strappo. Maggiori info sull’affresco https://www.ossicella.it/monselice/affresco-di-san-francesco-cripta-di-san-paolo-in-monselice/

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