
Tratto dal libro Tra monti sacri e sacri monti e santuari: il caso Veneto, edito dal Poligrafo.
Monselice è una delle più antiche pievi della diocesi di Padova. Titolare è Santa Giustina martire, celebrata da Venanzio Fortunato nel VI secolo, ma venerata anche prima. Inoppugnabile attestazione ne danno proprio queste pievi antiche, a lei dedicate per titolazione.
Senza dubbio fu sulla scia della devozione a San Filippo Neri che la città di Monselice volle raccogliere l’afflato dei santi e dei martiri, celebrati dalle ‘Sette Chiese di Roma’. I Duodo raccolsero certamente una petizione popolare, quando vollero celebrare in San Giorgio la fervida devozione del popolo verso i santi e i martiri, venerati a Roma.

Le ‘Sette Chiese’ monselicensi, collocate strategicamente lungo la salita di un colle (auspicio non formale dell’ascensione dello spirito), celebrano i bei nomi di Pietro, Paolo, Sebastiano, Lorenzo, Elena, Giovanni battista, Santa Maria Maggiore. Sono le sette note di un inno, che si appella alla bellezza della civiltà cristiana, non avulsa dalle note della storia; quasi un richiamo a una memoria, ricca delle note spirituali recate dalla storiografia relativa alle vite di molti santi e martiri, particolarmente della Chiesa romana. Ed era pertanto giusto che a decorare queste tappe dello spirito fossero chiamati autentici ‘geni’ dell’arte, quali lo Scamozzi e il pittore Palma il Giovane.
C’è una nota singolare nella vita dell’Oratorio secolare, fondato da San Filippo Neri: il santo promuoveva la visita alle Sette Chiese di Roma (di cui le Sette Chiese monselicensi sono proiezione storica) proprio il giorno del ‘giovedì grasso’, quasi un antidoto o ‘anticarnevale’ di Roma. E in ogni tempo, da parte di ogni tipo di popolazione, di studiosi o popolani, la visita alle Sette Chiese (come a Monselice) divenne fonte di vivace spiritualità, di preghiere e incontri per il rinnovamento dello spirito.
Se a Roma non disdegnarono di visitare le Sette Chiese alti personaggi e prelati (come il cardinale Pacelli), nella cittadina di Monselice l’ascesa alle Sette Chiese ha portato in ogni tempo nuova vitalità dello spirito, rinnovata devozione verso i molti santi, i cui corpi talvolta giunsero esattamente da Roma. Quando papa Paolo V (1605) concedeva ai visitatori delle Sette Chiese di Monselice la stessa indulgenza annessa alla visita delle Sette Chiese di Roma, non rispondeva soltanto ad un vivo desiderio della popolazione locale, ma soprattutto esprimeva tangibile desiderio che dalla venerazione dei santi (particolarmente dei martiri della prima chiesa, come del resto era anche la padovana Santa Giustina) la comunità cristiana di Monselice attingesse forza e azione per una sempre più valida presenza della religione nella formazione delle coscienze.
Le Sette Chiese di Monselice fanno parte bellissima di quei Sacri Monti che in ogni epoca hanno elevato lo spirito a Dio e hanno, tacitamente, impartito una vera lezione di autentica elevazione spirituale e di vera civiltà cristiana. La storia narra che proprio nelle catacombe di San Sebastiano, mentre San Filippo Neri (1544) pregava fervidamente per il suo Oratorio secolare e per la città di Roma, fu avvolto come da un ‘globo di fuoco’, che gli penetrò nel cuore, quasi emblema di quel ‘fuoco dello spirito’ che San Filippo accese nel cuore di tanti fedeli cristiani.
Possano le piccole Sette Chiese di Monselice risvegliare nel secolo presente il doveroso omaggio a Dio, e far trovare nella autentica devozione dei santi (in particolare dei primi martiri della Chiesa) quella cognizione dello spirito e quella fedeltà, che sono stati nei secoli vivace ‘memoria’ dell’amore di Dio e del prossimo.
Mons. Claudio BELLINATI ( 1922-2018 Curia vescovile di Padova) https://www.diocesipadova.it/mancato-mons-claudio-bellinati/
GIRO DELLE 7 CHIESE A ROMA Vi siete mai chiesti cosa volesse dire Fare il giro delle Sette Chiese? Tutto nasce nel maggio del 1551 quando un novello sacerdote di nome Filippo Neri prende dimora presso la Chiesa di San Girolamo della Carità a Roma; spesso i fedeli, al termine delle funzioni, si intrattenevano con il religioso fiorentino fuori del sagrato della chiesa per poi intraprendere, assieme a lui, una passeggiata. Così, tutti insieme, facevano visita ai luoghi santi della memoria cristiana di Roma, in un percorso di circa 20 km che si snodava dalla Basilica di San Pietro sino a Santa Croce in Gerusalemme. Nacque così il pellegrinaggio più famoso di Roma che abbracciava le chiese giubilari, appunto, le Sette Chiese: San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, San Lorenzo fuori le mura, Santa Maria Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le mura. Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Giro_delle_Sette_Chiese |
Guida del pellegrino al Santuario Giubilare delle Sette di Monselice. Per facilitare il percorso religioso dei pellegrini che visiteranno il Santuario delle Sette Chiese di Monselice presentiamo, un piccolo opuscolo stampato per il giubileo del 2000 [ clicca qui…]
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© 2024 a cura di Flaviano Rossetto
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