Quattro piccole ostriche di Andrea Purgatori, una spy story che è anche romanzo d’amore

Lo scrittore Andrea Purgatori a Este

Un libro che ha tutti gli ingredienti della classica spy story, sulla scia di Frederick Forsyth e degli altri grandi maestri internazionali del genere, ma parla anche di umanità e d’amore. A conclusione della rassegna letteraria estiva “Il libro immaginato”, martedì 27 agosto 2019 Andrea Purgatori ha presentato nella piacevole cornice di piazza Trento a Este “Quattro piccole ostriche”, suo primo romanzo, uscito lo scorso giugno per HarperCollins Italia. Dopo la suggestiva introduzione offerta dallo spettacolo multivisivo di Francesco Lopergolo, elemento ormai caratteristico della manifestazione, l’autore è stato intervistato dal regista Giancarlo Marinelli. Purgatori, sceneggiatore e giornalista investigativo, inviato del Corriere della Sera, ha realizzato in carriera una serie di inchieste importanti, indagando in particolare sulla strage di Ustica, e raccontato numerose guerre e delitti di mafia. Conduce su La7 la trasmissione Atlantide – Storie di uomini e di mondi.

Andrea PurgatoriDavanti a oltre duecento persone, martedì sera il giornalista ha spiegato di aver conosciuto per lavoro diverse spie e di essere stato sempre incuriosito dal loro lato umano. Ciascuno di noi è istintivamente attratto dalla prospettiva di avere una seconda vita nascosta agli occhi dei più, ma questa comporta sempre un prezzo da pagare. Un agente segreto deve saper essere freddo e pronto a tutto. Eppure a volte l’aspetto umano emerge comunque, facendo saltare piani attentamente studiati a tavolino. Una lettera inattesa ricevuta da un’ex spia della Stasi e l’omicidio di un diplomatico russo sono i due avvenimenti da cui prende le mosse il romanzo. Per sbrogliare la matassa i protagonisti sono chiamati a compiere un viaggio a ritroso nel tempo fino a tornare ai giorni della caduta del Muro di Berlino, nel novembre 1989.

Tanti gli spunti di riflessione collegati alla stretta attualità. Tra questi sorge spontaneo un interrogativo: la Guerra Fredda è mai finita davvero? No, secondo Purgatori: lo dimostrerebbero diversi episodi che hanno segnato lo scenario internazionale nel corso degli ultimi anni. L’autore si è sempre occupato per mestiere di fatti e di conseguenza la ricostruzione storica offerta dal romanzo non poteva che essere accurata. Lo scrittore prende per mano il lettore e lo guida attraverso i luoghi in cui si svolge la vicenda, descritti minuziosamente. L’opera presenta il ritmo avvincente del thriller ma non rinuncia a scavare in profondità nella psicologia umana, esplorando le ragioni che stanno alla base della fedeltà e quelle che conducono, invece, al tradimento.

Purgatori, che ha confessato di essersi sottoposto a ipnosi per poterla narrare meglio, ha evidenziato anche che il libro è lo strumento privilegiato per entrare nella testa dei personaggi. A proposito di personaggi, tra questi spiccano con forza le donne: complesse, determinate e appassionate, come quelle incontrate durante i tanti reportage. Il giornalista ha saputo incuriosire il pubblico, che al termine della serata gli ha dedicato calorosi applausi. La sua prima prova da romanziere fortunatamente non dovrebbe rimanere l’unica: “Quattro piccole ostriche”, infatti, avrà con ogni probabilità un seguito.