Casa Cattin e i locali dell’ex enoteca al castello saranno restaurati

Casa Cattin al castello di Monselice
CASA CATTIN e i LOCALI dell’ex ENOTECA AL CASTELLO SARANNO RESTAURATI
Da palazzo Tortorini fanno sapere che la Regione Veneto ha stanziato la cifra di 2 milioni di euro per mettere in sicurezza e valorizzare quella che un tempo era l’enoteca al castello, gestita dai celebri Chiari/Berti (?), un eccentrico locale con un ampio giardino esterno. I prezzi erano proibitivi, l’interno era simile a un bazar con spade, corazze e scudi, ma era riservato e un po’ intrigante!!!.
E’ rimasta nel web la pagine fb dell’enoteca.
UN PO’ DI STORIA
I locali hanno ospitato la redazione di un mensile di GA. Cibotto e l’abitazione del comm. Cattin. Pochi sanno che l’edificio è stato anche la dimora anagrafica fino agli anni ‘50 della moglie del Cini Lydia Borelli. Per lei il conte aveva immaginato una passerella aerea che univa la casa con il castello.
IL PROGETTO
Ora la Regione intende restaurarla x farne una ‘casa salotto’. Ottima notizia quindi, un ‘pezzo’ di Monselice che ritorna a vivere.

AGGIORNAMENTI

Casa Cattin, 100 mila € per pensare e progettare il recupero dell’edificio

Il Mattino del 28 marzo 2025

Procede a pieno ritmo la progettualità per dare nuova  vita a “Casa Cattin – Salotto”: affidato il progetto esecutivo per la messa in sicurezza, conservazione e valorizzazione. Si tratta dell’elegante stabile a due piani di proprietà della Regione, che si trova in via del Santuario, a pochi passi dal Castello di Monselice. Per decenni l’edificio, realizzato in pietra e caratterizzato da un grande e antico portone in legno, ha ospitato una curiosa enoteca, dove i visitatori potevano sostare tra reperti d’epoca, armature, oggetti medievali e godere della quiete di un piccolo e accogliente giardino avvolto da mura storiche. La Galeazzo Architetti Associati di Padova è stata incaricata, per un impegno di spesa di 70 mila euro, e con essa la ditta 4 Emme Service, per 30 mila euro, di realizzare la progettazione degli interventi necessari e le indagini statiche per riportare “Casa Salotto” a poter accogliere visitatori e turisti.

L’idea di massima è quella di poter redigere un progetto definitivo per trasformarla in un ristorante, con un bed and breakfast al primo piano. Il cronoprogramma, però, è ancora in fase di sviluppo e i lavori non inizieranno prima del 2026, all’interno di un piano di interventi che coinvolge l’intero patrimonio monumentale della Rocca, per un valore di 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. (Giada Zandonà)