News e informazioni su Monselice

Alla ricerca del pozzo perduto in via Pozzetto a San Cosma

ALLA RICERCA DEL POZZO PERDUTO IN VIA POZZETTO Via Pozzetto è una lunga via che inizia dal cimitero di San Cosma e porta a Tribano. Una leggenda vuole che l’area sia stata bonificata dai ‘benedettini’ (forse di San Salvaro, ora agenzia Trieste) scavando il canale la Rovega, che faceva e fa defluire le acque verso la Monselesana. I buoni religiosi avrebbero costruito anche il famoso pozzo a beneficio di un gruppo di abitazioni rurali. Tutto bene quindi, ma il vecchio pozzo ora non c’e’ più. Dell’importante e storica fonte d’acqua potabile si è persa ogni memoria. Inutili sono state le ricerche effettuate sul posto: Emanuele, Antonio e Roberto: nati e cresciuti in quella via non lo ricordano. Solo Nazzareno (classe 1937) rammenta un vecchio pozzo in muratura situato. all’incirca, dove ora c’è un nuovo capitello. Da giovane, confessa, di aver attinto dal vecchio manufatto l’acqua per irrorare le sue viti. Ma ammette che quell’ antico pozzo è stato chiuso e interrato anni fa per far posto a una nuova abitazione. La storica fonte che dà ancora il nome alla via è stata cancellata dalla storia di quella contrada. Auspichiamo ora che ci sia un ripensamento tra quella brava gente e che la vecchia fonte venga ripristinata e magari sia possibile prendere l’acqua di falda come facevano un tempo i laboriosi fraticelli

Ricordo delle cave a Monselice, di Pietro Gattolin

LA CAVA Sentà so l’oro de la cava bandonà, me vien in mente quando qua ghe jera tanta poara gente che lavorava, solo el sole ardente de istà, e al fredo de inverno, soto el ragiauro co on masso de diese chili, co in pansa do fete de polenta e na fetela de panseta, i pi jovani tacà via co na corda a butare zo i sassi pericolosi che no jera cascà co le mine (le disgrassie le jera a l’órdine del giorno). Ma se gheva bisogno e bisognava tirare vanti, careti e caretieri a cargare sassi e masegne, e altri a spénsare carèi col materiale de scarto, co le camise tute sbrinsolà, onte de sudore e de tera crea, come ca diséa! I tosati pi zóvani e pi lesieri i faséa i mestieri pi pericolosi; tacà de picolon co on palanchin longo tre metri par butare zo i reassi in pericolo par la gente che lavorava de soto. A me ricordo de na frase che na dona de Calaon la ghe diséa al paron de la cava del monte Murale, quanto che ‘l ghe dava al dì, el paron el ghe domandava quanti ani che ‘l gheva! “Quindeze sior! Alora a ghe dago siè franchi al di”. “Eh nò, sior, el me Tilio (el nome del toso) par siè franchi, corda a pico e palanchin taca via, gnente da fare sior, almanco oto, almanco oto!”. Ma lavoro el jera poco e bisognava tirare queo che i te daséa. De […]

La chiesa di San Cosma compie cent’anni

La nuova chiesa di San Cosma è stata inaugurata nel 1926 e il prossimo anno verrà festeggiato il centenario. Sono iniziati gli incontri per fissare il programma. Nel frattempo un po’ di storia dell’inaugurazione del 1926 – che vedete nella locandina del 1926 – che ho rinvenuto presso l’archivio comunale.   STORTOLA DI MONSELICE INAUGURAZIONE DELLA NUOVA PARROCCHIA 27 SETTEMBRE 1926 Dopo 4 anni di sacrifici e di lavoro, la popolazione di San Cosmo si prepara ad inaugurare la nuova sede parrocchiale: una nuova chiesa artistica in stile neoromanico dedicata al cuore divino di Gesù, in onore dei SS Cosma e Damiano nella quale è stata collocata una nuova statua  di Maria SS. Accanto alla chiesa  è stata costruita anche la nuova canonica. La meta raggiunta in così breve tempo e le difficoltà superate uniscono tutti gli animi nella comune letizia e nella certezza  di vedere presto la nuova base di vita religiosa e civile anche con le nuove scuole. Il Comitato pro-inaugurazione interpretando il desiderio di tutti i parrocchiani  rende noto il PROGRAMMA Venerdì 24 settembre 1926; sabato 25; domenica 26 – triduo di preparazione. Alla sera sparo di mortaretti. Lunedi 27 settembre (Festa dei SS Cosma e Damiano Ore 6.30  Arrivo del Vescovo (Elia Angelo Dalla Costa) con solenne processione partendo dalla chiesa Vecchia alla nuova. Poi benedizione della chiesa nuovo, messa e comunione. Ore 8.30 Benedizione della nuova canonica. Ore 10 messa solenne con l’assistenza di Mons. Vescovo Ore 11 Amministrazione della cresima   Ore 15 SS funzioni […]

Ricordando i tanti veneti che sono immigrati nel Brasile nell’Ottocento

Gemellaggio tra Monselice e  la cittadina brasiliana di ‘Antonio Prado’ nello Stato di Rio Grande do Sul In una solenne cerimonia svoltasi martedì 20 maggio 2025 presso la Sala Consiliare del Comune di Monselice, è stato ufficialmente firmato il gemellaggio tra il Comune di Monselice e il Comune brasiliano di ‘Antonio Prado’, situato nello Stato del Rio Grande do Sul. La firma, avvenuta alla presenza del Sindaco di ‘Antonio Prado’, Roberto Dalle Molle, in previsione delle celebrazioni previste  per il 150° anniversario dell’arrivo dei primi immigrati italiani in Brasile, avvenuto proprio il 20 maggio 1875. Un momento di grande significato storico e simbolico che rafforza i profondi legami tra l’Italia e il Brasile e rende omaggio alla memoria di coloro che, partiti dal Veneto e da altre regioni italiane, hanno costruito nuove comunità oltreoceano. Un secolo e mezzo di storia veneta viene studiata e valutata con l’istituzione del gemellaggio tra Monselice e Antonio Prado. cittadina di 15mila abitanti nello Stato di Rio Grande do Sul, considerata la più italiana di tutto il Brasile. Tutto questo avviene nel 2025, che segna il 150° anniversario della grande emigrazione dal Veneto verso le terre sudamericane. Un esodo che ha trasformato Intere regioni del Brasile in avamposti di cultura veneta, con il Taliàn – dialetto di fine Ottocento che mischia vicentino, trevigiano e padovano – ancora parlato quotidianamente da migliaia di discendenti di quegli emigranti.   Pagine tristi della storia di tanti italiani in cerca di ‘fortuna’ in un paese pieno di insidie e […]

Scavi sulla Rocca di Monselice, presentazione del libro

L’ 8 settembre 2023 presso il Castello di Monselice è stato presentato il volume “Archeologia a Monselice. Scavi sul Colle della Rocca e ricerche sull’abitato medioevale”. E’ un opuscolo divulgativo, edito dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, di 50 pagine illustrate con contenuti di carattere divulgativo dedicato a scuole, cittadini di Monselice e turisti,  curato da Paolo Vedovato. Il libro contiene una sintesi dei risultati delle campagne di scavo svolte tra il 1988 e il 1996 curate da Gian Pietro Brugiolo e dal 2021-2022 a cura di Alexandra Chavarria Arnau. Le indagini però proseguiranno – hanno subito precisato – almeno fino al 2025, grazie alla proficua collaborazione tra gli enti interessati e dall’importanza dei ritrovamenti che stanno riscrivendo la storia antica di Monselice Come sappiamo gli scavi hanno riguardato la chiesa antica di Santa Giustina, situata in cima alla Rocca. Nelle fonti la chiesa appare citata già in epoca carolingia (750-987). Ma dalle indagini archeologiche si ipotizza un rapporto più antico e stretto addirittura con l’omonima chiesa di Santa Giustina di Padova, costruita da un generale della corte di Teodorico. Monselice a quel tempo era una fortificazione militare – costruita nel VI secolo – a difesa di Ravenna, anticipano gli studiosi. La prof. Chavarria dell’Università di Padova ha relazionato sulle prossime campagne di scavo a testimonianza dell’importanza storica del sito di Monselice, dal VI fino al XIII secolo. Con la caduta di Ezzelino, Monselice perderà la sua importanza militare e sarà Padova a dominare il territorio: dal punto di vista […]

Poeti e scrittori