News e informazioni su Monselice

Una tela di Bortoloni della Pieve di santa Giustina sarà esposta a Treviso

La parrocchia del Duomo ha comunicato che la tela di  𝙈𝘼𝙏𝙏𝙄𝘼 𝘽𝙊𝙍𝙏𝙊𝙇𝙊𝙉𝙄, 𝑪𝒓𝒊𝒔𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝑪𝒓𝒐𝒄𝒆, 𝑴𝒂𝒅𝒅𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂 𝒆 𝑺𝒂𝒏 𝑩𝒆𝒏𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 (1730-1732), olio su tela, 213 x 95 – dopo un breve restauro – sarà esposta dal 5 aprile al 13 giugno 2025 all’interno della mostra 𝙈𝘼𝘿𝘿𝘼𝙇𝙀𝙉𝘼 𝙀 𝙇𝘼 𝘾𝙍𝙊𝘾𝙀, 𝘼𝙈𝙊𝙍𝙀 𝙎𝙐𝘽𝙇𝙄𝙈𝙀, presso il Museo di Santa Caterina a Treviso. La mostra, che affronta temi universali quali passione, sofferenza, devozione, redenzione, amore, vuole mettere in luce le figure di Cristo e Maria Maddalena, esplorandone lo straordinario potenziale emotivo. La tela è incentrata sulla figura della Maddalena che regge la croce.   QUALCHE NOTIZIA SU BORTOLONI (Canda di Rovigo, 1696 – Mondovì, 1750), Bortoloni è stato un pittore italiano del periodo del rococò, attivo prevalentemente nelle aree di Bergamo e Venezia. Dipinse un ciclo di 104 pannelli ad affresco per la Villa Cornaro-Gable, una villa palladiana presso Piombino Dese, Padova, caratterizzati da visioni prospettiche e da giochi figurativi manieristici. Dipinse anche i soffitti della Ca’ Rezzonico di Venezia, nonché affreschi di Palazzo Visconti di Brignano Gera d’Adda. Altri esempi dei lavori del Bortoloni si possono ritrovare in molti monumenti del Veneto e della Lombardia, incluse le chiese parrocchiali di Castelguglielmo e Fratta Polesine, e i soffitti della Chiesa di San Nicola da Tolentino (il presbiterio, c. 1730) con la Gloria di S. Gaetano nel quale dimostra di aver imparato la lezione del Tiepolo e di aver impreziosito la gamma cromatica, della Villa Vendramin-Calergi e del Palazzo Brentano di Corbetta, dove collaborò con Giovanni Angelo […]

Nuovo libro di Valandro sulle 7 chiesette

Giovedi 13 febbraio 2025 è stato presentato al castello di Monselice l’ultimo libro di Roberto Valandro: ‘Sul Santuario delle sette chiesette e la grotta dei due San Francesco’. Valandro questa volta ha sviluppato la storia del nostro monte sacro, concentrandosi sull’intricata vicenda della grotta dei ‘due’ san Francesco sull’esedra scamozziana. Costruita dai Duodo per San Francesco d’Assisi è stata utilizzata anche per il santo missionario San Francesco Saverio. Tante notizie e tante immagini che valorizzano la nostra storia cittadina. Tra le novità segnaliamo una scheda con immagine della perduta chiesuola/oratorio dei Cappuccini, esistente in via Santarello, dedicata a San Giovanni Battista. Apparteneva alla famiglia Malipiero e faceva parte della loro sontuosa villa in via M. Carboni. Valandro precisa che l’oratorio fu donato dai Malipiero ai religiosi francescani nel 1614 affinché fosse destinato ad ospitare i frati Cappuccini e Francescani che passavano per Monselice. L’ospizio espletò la sua specifica funzione fino alla soppressione napoleonica del 1810. Un ultimo documento del 24 novembre 1827 ci fa conoscere che oratorio e luoghi annessi, erano già nelle mani di privati. Nella preziosa foto quello che rimaneva dell’edificio religioso squarciato da una bomba verso la fine della 2° guerra mondiale. Per fortuna l’altare è stato recuperato e ricomposto nel convento di San Giacomo. Del vecchio oratorio ora però non esiste più nulla.   Monselice, 14 febbraio 2025 © 2025 a cura di Flaviano Rossetto Vedi anche:   Per news su Monselice https://www.ossicella.it/  Per arte e architettura https://www.ossicella.it/monselice/ Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Info e segnalazioni scrivimi qui flaviano.rossetto@ossicella.it […]

Ritornano a splendere le vetrate nella chiesetta di San Giorgio

Vetrai, elettricisti e muratori si alternano velocemente nella chiesetta di San Giorgio per ultimare i lavori di restauro nell’oratorio dei Duodo. Le vetrate – novecentesche- sono appena state riparate dalla ditta De Poli e riposizionate con cura al loro posto. Gli elettricisti hanno installato un nuovo e potente impianto di illuminazione, mettendo in sicurezza tutto l’edificio religioso. Ci accompagna nella visita Don Paolo Marzellan, il rettore del Santuario che – soddisfatto – ci informa che la spesa di circa 50.000 euro sarà interamente coperta da donazioni. Tutto sarà pronto per sabato 15 febbraio 2025, giorno dell’inaugurazione. Infine chiediamo a Don Paolo come sta andando l’anno Giubilare. ‘Bene – risponde – vedo tanto entusiasmo, ma tanti vengono per una passeggiata dimenticando che le 7 chiesette sono un Santuario, un luogo di preghiere all’aperto’. Speriamo che l’anno giubilare rinnovi anche la religiosità della Bassa Padovana, aggiungiamo noi. Nel frattempo godiamoci i colori della nuove vetrate che rimandano luci coloratissime nella vecchia chiesetta, illuminando anche i ‘nostri’ martiri romani. Anche per loro sarà una festa ‘colorata’. Inaugurazione delle vetrate restaurate presso l’Oratorio di San Giorgio è avvenuta il 15 febbraio 2025. La benedizione da parte di don Francesco Vicario Foraneo di Monselice, coadiuvato da Mons. Paolo Marzellan e don Alessandro Fusari. Tra i contributi  per il restauro anche l’associazione amici dei musei di Monselice Monselice, 17 febbraio 2025   © 2025 a cura di Flaviano Rossetto Vedi anche:   Per news su Monselice https://www.ossicella.it/  Per arte e architettura https://www.ossicella.it/monselice/ Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Info e […]

Decorazione del soffitto della prima chiesetta del Santuario giubilare di Monselice

Sappiamo che le 7 chiesette hanno avuto un lungo percorso architettonico: dal 1605 a fine 700. Diversi architetti si sono alternati secondo i voleri dei Duodo. Sicuramente era prevista anche la decorazione dei soffitti delle 6 cappelle, ma fatta la prima i lavori si sono interrotti. La storica dell’arte Elisabetta Antoniazzi ha studiato la prima chiesetta decorata al soffitto con una finta balaustra, festoni e cherubini. Dopo una attenta analisi ha riscontrato che la tipologia pittorica è molto simile a quella praticata nel settecento nelle ville venete. Forse i Duodo hanno incaricato un frescante attivo nelle vicine ville. Secondo la studiosa gli affreschi sono stati eseguiti nei primi del ‘700, in questo caso sarebbero stati commissionati da Nicolò Duodo. Sul santuario giubilare di Monselice [ Clicca qui…] © 2025 a cura di Flaviano Rossetto Vedi anche:   Per news su Monselice https://www.ossicella.it/  Per arte e architettura https://www.ossicella.it/monselice/ Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Info e segnalazioni scrivimi qui flaviano.rossetto@ossicella.it https://www.facebook.com/flaviano.rossetto

Il poeta Giorgio Bassani sul belvedere delle 7 chiesette di Monselice

Si arricchisce di una nuova esperienza il Parco letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei gestito da Confesercenti: è stata inaugurata una targa che cita la poesia raccolta nel volume “Primi versi” che un giovanissimo Giorgio Bassani ha dedicato nel 1942 a Monselice e al suo «colle celeste». Questo idillio malinconico da ieri fa bella mostra di sé sul belvedere della Rotonda, poco prima dell’area sacra del Santuario Giubilare delle Sette Chiesette. Si tratta di un ulteriore “tassello” emozionale che completa il percorso che il Parco letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei, l’unico nel Veneto, sta facendo vivere riportando, per ricrearne le suggestioni, i testi dei grandi scrittori che si sono ispirati al paesaggio euganeo. A leggere la poesia è stato il professor Paolo Gobbi, co-autore del libro “Di pensier inpensier, di monte in monte” (antologia di testi letterari dedicati ai Colli Euganei) che collabora con Confesercenti dal 2012, anno in cui il Parco è nato grazie all’adesione di quest’ultima alla rete nazionale Parchi letterari italiani. Si tratta a tutti gli effetti di costruire, facendo rete, un prodotto turistico in grado di valorizzare il territorio con l’invito alle amministrazioni a far vivere queste targhe. Ecco la poesia A Monselice il vento va sempre come al mare. Gira il treno al largo, non sa forse come approdare. Monselice, colle celeste, fronte pura e lontana, ricordo, di te, fra le meste casupole, una fontana. A Monselice, anche di giugno, la primavera non è senza nebbia. Con foglie e foglie l’autunno. L’inverno […]