La vita del tenore Pietro Fongaro in un libro

Giacomo Mainardi, ha scritto un libro dal titolo Pietro Fongaro, Un Tenore da Ricordare, nel quale rende omaggio al talento di Pietro Fongaro, raccontandone i successi ottenuti in Europa e in Giappone e i traguardi raggiunti nella sua carriera da tenore. Nato il 16 maggio del 1939 a Piacenza D’Adige, Pietro Fongaro nel 1971 si era diplomato con il massimo dei voti al conservatorio Cesare Pollini di Padova, dopo gli studi svolti con la professoressa Adriana Rognoni. È stato allora che ha intrapreso una straordinaria carriera artistica, purtroppo ancora oggi ignorata da molti dei suoi compaesani. Il debutto di Fongaro risale in realtà al 1970, quando si cimentò nella Cavalleria Rusticana vincendo il concorso Toti dal Monte, al Teatro Comunale di Treviso. Solo la prima di una serie di vittorie di concorsi svoltisi in tutto il territorio nazionale, ad esempio a Lonigo, Merano, Montichiari, Palermo, Vercelli e Foggia. Il tenore monselicense si è distinto anche in ambito internazionale, ad esempio vincendo il concorso Madama Butterfly di Tokio e facendosi notare dal tenore Giuseppe Di Stefano, che era nella commissione, e dalle madrine del concorso Magda Olivero e Maria Callas. Nella sua carriera Fongaro ha poi avuto modo di tornare in Giappone, con esibizioni a Tokio, Nagasaki e Osaka. Le sue interpretazioni del Rigoletto l’hanno invece portato nei teatri della Germania e dell’Olanda. Il tutto senza mai trascurare l’Italia, dove ha saputo mettere in piedi un’intensa attività concertistica nei teatri più importanti, come la Fenice di Venezia. Al ritiro dall’attività artistica […]

Come le strope. Storie di ambientalismo nel Veneto e nella Bassa padovana.

Francesco Miazzi vive a Monselice (PD) dove attualmente copre il ruolo di portavoce del Comitato popolare “lasciateci respirare” e di Consigliere Comunale per la lista civica “Ambiente e Società”. Dal 1984 al 2022 ha svolto il lavoro di insegnante in vari ordini di scuola. E’ un attivista nel Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco dei Colli Euganei che in questi anni si è mobilitato in difesa del Parco.L’idea del libro nasce attorno alla volontà di raccontare in particolare l’esperienza dei quasi trent’anni del ComitatoPopolare Lasciateci Respirare, inserendola nel contesto regionale e locale, nelle riflessioni sui grandi temi e nodi ambientali. É un lavoro collettivo volto a descrivere le contraddizioni del modello veneto di sviluppo dal punto di vista ambientale, basandosi su fatti “Come le strope” è il titolo del libro curato da Francesco Miazzi per il Comitato Lasciateci Respirare, che racconta Ie “storie” di ambientalismo nel Veneto e nella Bassa Padovana”. Un volume di 400 pagine che vuole essere testimonianza e messaggio di speranza, che raccoglie storie che non devono essere perdute, scritte dalle penne del giornalismo impegnato, da cittadini, da docenti universitari, da sindacalisti, da associazioni, da mamme, in un racconto collettivo di chi difronte alle ingiustizie e all’inquinamento della sua terra, aria ed acqua non si è voltato dall’altra parte. «L’idea del libro nasce attorno alla volontà di raccontare in particolare l’esperienza dei quasi trent’anni del Comitato Popolare Lasciateci Respirare, inserendola però nel contesto regionale e locale. nelle riflessioni sui grandi temi e nodi ambientali» spiega Miazzi. «Ci […]

Omaggio all’artista monselicense Domenico Travaglia

Rendiamo omaggio al poliedrico artista monselicense Domenico Travaglia per riportare un  suo commento in FB: … ancora visi, un mio consiglio oppure scoperta che continuo ripetere, agendo sul foglio con, diciamo uno scarabocchio, si interrompe il bianco e nascono i contorni di un’idea, è come scavare.. nell’anima della gente rendendola immortale…   Un artista da amare, speriamo in una sua mostra con catalogo a Villa Pisani.. Chi volesse conoscerlo consiglio il suo indirizzo FB https://www.facebook.com/travaglia.d © 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/ Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Contatti e info flaviano.rossetto@ossicella.it https://www.facebook.com/flaviano.rossetto

Luigi Ballista – attore monselicense

Luigi “Gigi” Ballista (attenzione, nome vero, non d’arte) nasce nel 1918 a Firenze da genitori veneti, finito il liceo si trasferisce a Padova per studiare Giurisprudenza. Antifascista convinto, aiuta la resistenza facendo l’interprete con gli alleati americani. Finita la guerra lascia Monselice e si trasferisce a Roma dove lavora nel variopinto sottobosco di Cinecittà piazzando prodotti pubblicitari nei film, il cosiddetto “placement”. Gay mai dichiarato, colto dai modi eleganti viene scoperto quasi cinquantenne da Pietro Germi che lo vuole come attore in “Signore & signori”. Dopo quel film, pur continuando il suo lavoro di placement, compare in decine di commedie all’italiana, spesso nel ruolo del “commenda”. Il punto più alto della sua attività di placement lo tocca probabilmente con “Febbre da cavallo” dove, oltre ad interpretare (purtroppo doppiato) il personaggio del commendatore proprietario di Soldatino (il cavallo portato da Gigi Proietti), riesce a piazzare prodotti ovunque, facendo addirittura inserire un vero e proprio spot per il whisky Vat69. Come attore l’apice della sua carriera la raggiunge interpretando il giudice turco che condanna il protagonista del film di Alan Parker “Fuga di mezzanotte” a 30 di reclusione, pronunciando (in turco!?) gli immortali versi: “Geçmiş olsun” (possa passare presto). Un paio di anni dopo, nel 1980, muore nella sua mansarda a Roma, a soli 62 anni. Qualcuno lo ricorda ancora con la  voce piuttosto roca. Simpaticissimo … dotato di humor molto profondo, abitava nella contrada di Costa Calcinara, nella casa vicino al semaforo. Era socievole, ma aveva poca voglia di lavorare, lasciò […]

I colli euganei, del pittore monselicense Antonio Zerbetto

I COLLI EUGANEI DEL PITTORE MONSELICENSE ANTONIO ZERBETTO E’ aperta fino a domenica 4 giugno 2023 ( solo di sabato e Domenica), nella Torretta di piazza Ossicella, la mostra intitolata ‘LUCE E NATURA’ nella quale il pittore Antonio Zerbetto ha raccolto le sue + belle opere ambientate sui Colli euganei. Nato nel 1942, Antonio ha imprigionato i colori e l’atmosfera che ci circonda utilizzando con abilità e senso cromatico pennelli e spatola. I soggetti preferiti sono i paesaggi euganei, i vigneti, i frutti della terra, i campi di granoturco colti nella loro semplicità e caducità. Tutto sembra immobile e fermo, uno spazio senza tempo e colorato nei quali l’anima del visitatore può trovare un po’ di pace. Bravo Antonio, mostra da vedere, senza fretta però. Monselice 27 maggio 2023 © 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/ Per la storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Contatti e info flaviano.rossetto@ossicella.it https://www.facebook.com/flaviano.rossetto

Lorenzo Marini, la carriera e la pubblicità

I padovani si raccontano «Libri, arte e pubblicità: creativo fin da bambino» Tratto da un articolo di Giovanni Brunoro x il Gazzettino di Padova. ►Lorenzo Marini di Monselice ha dato vita a spot più iconici, ma è anche scrittore e disegnatore l suoi lavori lo hanno portato in tutti i continenti tra i Oggi esplora la Type Art, la riscoperta delle lettere LA CARRIERAPremi prestigiosi e mostre con migliaia di visitatori.  Lorenzo Marini è un artista Italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato nel mondo della pubblicità per trent’anni. Nel 2016 ha un’intuizione artistica che io porta a celebrare la bellezza delle lettere e nel 2017, forte di un ampio consenso, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando il caposcuola di una nuova forma d’arte: quella di dedicare a ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando cosi le lettere dall’obbligo della funzione, per celebramela pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in Contemporary Art di campagne pubblici farle, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri nella sua prima ricerca sui visual. Nel la seconda fase artistica, possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo. Nel 2021.1a sua mostra “Di Segni e di Sogni” a Siena vince il premio Avi per la mostra di Contemporary Art più visitata dell’anno, con oltre 45mila ingressi. […]

Il baritono Paolo Gavanelli: da Monselice sui palchi del mondo

Nel Gazzettino  del 5 aprile 2023 il giornalista Giovanni Brunoro dedica una pagina completa al baritono PAOLO GAVANELLI cresciuto a Monselice ora  è uno dei baritoni lirici più rinomati nel panorama internazionale. Di origini emilanoromagnole, è cresciuto e si è formato a Monselice. Nella nostra città vivono la mamma e la sorella.  Il suo personaggio è indissolubilmente legato al repertorio verdiano, in particolare al Rigoletto.  La carriera Dai ruoli brillanti giovanili al legame con il Rigoletto Paolo Gavanelli (1959) è un baritono drammatico di fama internazionale, apprezzato per l’intensa vocalità e le doti sceniche. Nei primi anni si esibisce nei ruoli brillanti, quali Leporello nel Don Giovanni (Mozart) e il Barbiere di Siviglia (Rossini). Passa quindi al repertorio del bel canto tradizionale, con I Puritani di Bellini e la Lucia di Lammermoor (Donizetti). In seguito, si specializza nei grandi ruoli di baritono verdiano, legando il suo nome a Rigoletto (eseguito in 326 rappresentazioni a New York, San Francisco, Londra, Vienna, Parigi e Berlino), Falstaff, Simon Boccanegra, Macbeth, Nabucco e I Due Foscari. Tra le opere veriste, si segnalano l’Andrea Chenier (Giordano) a Vienna con Luciano Pavarotti e la Tosca (Puccini) a Londra. Con la maturità, affronta anche il repertorio “buffo”, cantando l’Elisir d’Amore e il Don Pasquale (Donizetti). Nel 2021 ha dato l’addio alle scene, interpretando Compare Alfio nella Cavalleria Rusticana di Mascagni. Ora insegna al Politecnico delle arti di Bergamo e segue progetti di divulgazione scientifica.  Quanto è legato al nostro territorio? «Siamo emiliani e romagnoli, ma mio padre […]

Gino Pesavento, un geniale grafico pubblicitario monselicense (1905-1984)

Gino Pesavento è nato a Monselice il 30 Luglio 1905, morirà a Rapallo nel 1984. Purtroppo non abbiamo sue immagini, sappiamo però che è stato un geniale grafico pubblicitario e scrittore eccellente. Gino esordisce come free lance nel mondo della pubblicità a Parigi nel 1928 e poi si trasferisce a Bruxelles. Nel 1932, rientrato in Italia, diventa direttore sviluppo dei periodici della Saev di Lotario Vecchi, con particolare attenzione al nascente settore per la gioventù. Come talent scout porta in casa editrice il giovane Gianluigi Bonelli detto Gino, come lui. Mantiene comunque i contatti con il mondo della pubblicità e in quegli stessi anni collabora con lo studio Navarra, lo studio Dalmonte di Luigi Dal Monte e la Ima. Nel 1944, in piena Repubblica Sociale, insieme al giornalista e linguista Ado Gabrielli, rileva la Editoriale Ultra, che era stata fondata da Francesco Palumbo nel 1934 e che dopo soli due anni aveva avviato la procedura di fallimento. Nella gestione di Palumbo in catalogo trovavano spazio collane librarie e il periodico I FILMI APPASSIONANTI, che ospitava novelization di Maria Cecchi Bertone. Pesavento dà nuovo impulso all’attività editoriale della Ultra con titoli di pregio le cui copertine si distinguono per una particolare raffinatezza grafica. Sono di Carlo Dradi, uno dei fondatori del movimento Campo Grafico, quelle della collana Narratori di ieri e di oggi mentre è di Bruno Munari la cura grafica e redazionale del Catalogo Illustrato dell’Umorismo. Ervino Pocar cura invece la traduzione e la redazione di “In pieno sole” del […]

Chiara Rango presenta il suo primo libro ‘Nel limbo sospeso’

Giovedi 21 luglio 2022  la monselicense Chiara Rango ha presentato – al Bosco Buzzaccarini – il suo libro “Nel limbo sospesi”, con il sostegno dello scrittore Alessandro Tasinato. Chiara ha trascorso l’infanzia tra il Veneto e l’Emilia. Nel 1993 si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Udine. Da molti anni è tornata a vivere nel paese ai piedi dei Colli Euganei dove è nata. Lavora nell’ambito della grafica, della comunicazione e dell’architettura. Da quando è piccola frequenta la costa istriana, qui è nata la sua passione per i Balcani, la loro storia, cultura e letteratura. Nel limbo sospesi è il suo romanzo d’esordio in cui si snodano frammenti delle vicende umane di Libera, Elio e Izet,  tutti alle prese con le incertezze della loro singola esistenza;  travolti da una storia più grande a cui non possono opporsi. A simboleggiare il limbo sul quale i protagonisti sono sospesi, il mare diventa una presenza costante all’interno del romanzo. “La sua scrittura è uno specchio di terre, coste e mare…” così la descrive Giacomo Scotti che in questo romanzo ritrova se stesso e le terre vissute dall’autrice. Un intreccio di storie individuali avvincenti, destinate a incontrarsi e confrontarsi, fra luoghi e epoche diversi, come l’Istria dopo la Seconda guerra mondiale e la Bosnia-Erzegovina dopo la guerra degli anni Novanta in ex Jugoslavia. A unire vicende e luoghi apparentemente lontani, la dolorosa e traumatica esperienza dello sradicamento dalla terra di origine e di una vita da esuli perennemente sospesi, come funamboli alla […]

Capitello di Sant’Antonio a Monselice

CAPITELLO DI SANT’ANTONIO Anche Monselice ricorda e prega  Sant’Antonio con una pregevole scultura, opera di Paolo Boldrin ( quello del monumento ai caduti) , collocato nell’Angolo nord di Piazza Ossicella. Il capitello è stato realizzato per conto della famiglia Trivellato nel 1961. Sulla base reca una iscrizione votiva con dedica ad un membro della famiglia. E’ rimasto in stato di abbandono fino ad alcuni anni fa, ma è stato restaurato nel 2010 per l’intervento di Fausto Petagna, nell’ambito della ristrutturazione dell’adiacente palazzo adibito oggi a sede di “Banca Fideuram” e altri uffici. Tratto dal libro di Romolo Brugiolo ‘Preghiera di Strada https://www.ossicella.it/monselice/i-capitelli-di-monselice/

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