Sabato 23 ottobre 2021 nella Pieve di Santa Giustina, l’Amministrazione comunale ha conferito il premio Opsicella a Don Marco Galante, per il suo impegno all’ospedale, accanto ai malati di covid nel peggior periodo della pandemia.
Don Marco Galante, cappellano in un Covid hospital del padovano, ha confidato a Francesco in una lettera che molti malati offrono la loro sofferenze per le intenzioni del Pontefice. “È un modo per combattere l’insensatezza del male”, racconta il sacerdote a Vaticannews
“La mia è stata una risposta a una chiamata”. Così don Marco Galante, cappellano dell’Ospedale “Madre Teresa di Calcutta”, a Monselice, provincia di Padova e parroco di quattro comunità diocesane, racconta la sua esperienza come sacerdote accanto ai malati nel Covid hospital di Schiavonia. “L’intuizione – spiega – è stata del nostro vescovo Claudio Cipolla che mi ha chiesto se me la sentivo di dedicare 24 ore di servizio agli ammalati Covid e io gli ho risposto di sì”. Così, il sacerdote del padovano si è ritrovato a vivere in concreto ciò di cui Papa Francesco parla nell’enciclica Fratelli tutti. “Di fronte al dolore del fratello, non possiamo girarci dall’altra parte e così a nome della Chiesa sono rimasto accanto a queste persone per un mese intero, notte e giorno, e poi da dicembre andando tutte le mattine nei reparti Covid”.
La telefonata da Casa Santa Marta
Dopo qualche tempo che aveva spedito una lettera al Papa, don Marco ha ricevuto una telefonata inaspettata da Casa Santa Marta. “Devo dire che è stata una sorpresa che mi ha spiazzato. Io come carattere sono incline alle battute, allo scherzo, ma in questo caso non sono riuscito a proferire parola. Sentire la voce del Papa dall’altra parte del telefono è stato davvero un momento forte, ma sono contento che non sia stata una telefonata rivolta alla mia persona, ma alla realtà dell’ospedale in cui vivo e lavoro insieme a tante altre persone, quindi è stata una benedizione per tutti”. Una battuta però è riuscito a farla il Papa: “Quando ho sentito chi era ho esclamato: mamma mia! Papa Francesco mi ha detto che non era la mia mamma, ma era il Papa e si è messo a ridere di gusto. Anch’io ho sorriso, però mi sono anche seduto perché è stato un momento molto bello, ma anche molto emozionante”.
A cura di Flaviano Rossetto
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