Ricordando i tanti veneti che sono immigrati nel Brasile nell’Ottocento

Gemellaggio tra Monselice e  la cittadina brasiliana di ‘Antonio Prado’ nello Stato di Rio Grande do Sul

In una solenne cerimonia svoltasi martedì 20 maggio 2025 presso la Sala Consiliare del Comune di Monselice, è stato ufficialmente firmato il gemellaggio tra il Comune di Monselice e il Comune brasiliano di ‘Antonio Prado’, situato nello Stato del Rio Grande do Sul.

La firma, avvenuta alla presenza del Sindaco di ‘Antonio Prado’, Roberto Dalle Molle, in previsione delle celebrazioni previste  per il 150° anniversario dell’arrivo dei primi immigrati italiani in Brasile, avvenuto proprio il 20 maggio 1875. Un momento di grande significato storico e simbolico che rafforza i profondi legami tra l’Italia e il Brasile e rende omaggio alla memoria di coloro che, partiti dal Veneto e da altre regioni italiane, hanno costruito nuove comunità oltreoceano.

Un secolo e mezzo di storia veneta viene studiata e valutata con l’istituzione del gemellaggio tra Monselice e Antonio Prado. cittadina di 15mila abitanti nello Stato di Rio Grande do Sul, considerata la più italiana di tutto il Brasile. Tutto questo avviene nel 2025, che segna il 150° anniversario della grande emigrazione dal Veneto verso le terre sudamericane. Un esodo che ha trasformato Intere regioni del Brasile in avamposti di cultura veneta, con il Taliàn – dialetto di fine Ottocento che mischia vicentino, trevigiano e padovano – ancora parlato quotidianamente da migliaia di discendenti di quegli emigranti.

 

Pagine tristi della storia di tanti italiani in cerca di ‘fortuna’ in un paese pieno di insidie e lontano dal mondo.