La SESA acquista il Montericco dai frati

E’ la notizia del giorno resa nota dal Mattino di Padova, ma è stata anticipata durante il consiglio comunale del 31 maggio 2023. Angelo Mandato, socio privato di Sesa (la società che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti nella Bassa, con sede a Este), sta acquistando il Montericco, l’eremo di Santa Domenica compreso. Il colle è di proprietà dei frati minori conventuali, ma tra poco l’imponente edificio costruito dal conte Cini negli anni venti, diventerà uno spazio per accogliere studenti, attività sociali e naturalistiche, simile ad centro di educazione ambientale. Sembra che la sommità del monte, la scalinata e il belvedere dell’Ercole resteranno aperti al pubblico. Da oltre 5 anni il colle era in vendita, ma onestamente dobbiamo ammettere che i frati non riescono nemmeno a garantirne la manutenzione ordinaria dei loro beni monumentali. L’imponente scalinata dell’ercole, soprattutto, ha bisogno di urgenti interventi. Speriamo che tutto ritorni in ordine. Per info storiche e curiosità sul Montericco https://www.ossicella.it/…/incontro-con-il-senatore…/ La fonte è il consiglio comunale del 31 maggio 2023. Info sulla villa in cima al montericco https://www.ossicella.it/monselice/incontro-con-il-senatore-vittorio-cini-in-cima-al-montericco/ Monselice 2 giugno 2023.

Capitello di San Giovanni Battista sulla salita per il Montericco

Una bella tradizione locale – da conservare – racconta che il 24 di giugno di ogni anno, giornata dedicata al santo, i montericcani partecipavano alla processione sino al capitello. Dopo la celebrazione della messa, salivano sul Monte Ricco per raccogliere la rugiada per mescolarla con la farina, in modo da ottenere un pane dal sapore particolare e delizioso, ‘il pane di San Giovanni’. La famiglia Belluco sta cercando di mantenere viva la tradizione storica ed il 24 giugno nei pressi del capitello fa celebrare una santa messa in ricordo della cerimonia di un tempo. Poi la giornata termina con una cena di ringraziamento in ricordo del pane di San Giovanni Battista; protettore di albergatori, sarte, lavoranti del cuoio. Il nome Monte Ricco è documentato per la prima volta nel secolo 13°, anche nei testamenti del cardinale Simone Paltanieri. Il termine Ricco (di origine longobarda) viene a sostituire nelle pergamene notarili la denominazione Mons Vinearum (Monte delle vigne). Una leggenda racconta che nei tempi antichi un cercatore trovò sul colle tracce di oro, infatti sembra che un carro tutto d’oro ricoperto da pietre preziose fosse stato sommerso da una frana. Molti da allora si misero sulle tracce del fantomatico carro dell’oro, ma le ricerche non diedero alcun risultato, rimase però il nome del colle che da allora si sarebbe chiamato Monte Ricco (Dal libro di Romolo Brugiolo ‘Preghiere di strada). Maggiori info sulla chiesetta in cima al Montericco e sulle tradizioni collegate in https://www.ossicella.it/monselice/montericco/ Sito web di Flaviano Rossetto per info […]

Il Montericco, le sue cave e le rocce nel nuovo libro di Franco Colombara

Pubblicato un interessante e puntuale studio sulle formazioni rocciose dei Colli Euganei, utile per approfondire, tra l’altro, in modo chiaro e puntuale la geologia del Montericco. L’opera, intitolata Cava Costa e Montericco, con note di geologia euganea, è frutto delle ricerche del geologo Giamberto Astolfi e del biologo/naturalista Franco Colombara. Il saggio è curato da Bruno Simoni e pubblicato nel dicembre 2018 dal Gruppo mineralogico paleontologico euganeo. Il volume, frutto di uno studio meticoloso di questa parte del territorio, include al suo interno un’ampia documentazione fotografica dei reperti fossili conservati al Museo provinciale geopaleontologico di Cava Bomba a Cinto Euganeo, oltre a numerose elaborazioni grafiche e immagini dei Colli e degli strati rocciosi che li compongono. Dopo una rapida introduzione sulle caratteristiche geografiche degli Euganei, gli autori si soffermano sulla loro genesi. I processi eruttivi che condussero alla nascita del complesso collinare avvennero in ambiente sottomarino ed ebbero inizio nell’Eocene superiore con l’emissione di lave basaltiche. Le eruzioni euganee si inseriscono nel contesto dell’attività vulcanica che interessò un’area di circa duemila chilometri quadrati, estesa fino al Garda e comprensiva dei monti Lessini, dei Berici, del Marosticano e del Bassanese. Si passano in rassegna le differenti tipologie di rocce che costituiscono i nostri Colli: vengono esaminate con attenzione, fra le altre, la Formazione di Torreglia, la Formazione di Castelnuovo, la Formazione di Monte Venda. La prima parte del libro termina con alcuni cenni sul termalismo euganeo. Astolfi e Colombara si concentrano poi sulla geologia del Montericco, che con i suoi 329 […]