L’artista Giorgio Finamore espone a Villa Pisani di Monselice

Il 31 maggio 2018 è stata inaugurata la mostra di Giorgio Finamore  ‘Corpus Domina’ nell’ambito dell’undicesima edizione del Festival Internazionale Etnofilmfest  quest’anno declinato al tema del CORPO. Il lavoro di Giorgio Finamore intende scrutare l’oscurità, osservare il cambiamento del mondo, le deviazioni e le metamorfosi dell’uomo, l’alienazione delle nostre megalopoli. Un mondo oscuro e industrializzato, governato dalle macchine e dai computer, che ormai abbiamo quasi sottopelle, in uno stato di consapevolezza dell’esistenza dell’ibrido cibernetico, dell’unione in un unico corpo organico-tecnologico. Giorgio FinamoreUn essere che decide di obliarsi compiendo il terribile destino di fondersi con la macchina per sopravvivere, e che tramite gli innesti è diventato quello che voleva la società: si è tramutato in un ingranaggio perfetto ad uso e consumo degli altri. Le creature spesso femminili del suo lavoro, sono al tempo stesso seducenti e dominanti, ammalianti e pericolose, ed il loro corpo diviene un intimo ma potente indicatore dell’andamento della nostra società, che ci costringe, sempre più frequentemente, a compiere anche percorsi di crudeltà inutile su di esso, ferendolo, disconoscendolo e non ascoltandolo. Nella rappresentazione della forma corporea sventrata e deformata in cui cavi elettrici si fondono con nervi e dolore, ma anche esaltata da imponenti incoronazioni di intricate tubature, ed alterata da strutture biomeccaniche soprannaturali, pare non esistere via di fuga. Giorgio Finamore (Venezia 1975). Si diploma in Scenografia nel 2002 presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dagli Anni Novanta si dedica ad una serie di illustrazioni visionarie, e in tempi più recenti anche scultura e […]

Vittorio Sgarbi ricorda il conte Vittorio Cini

Nell’ambito delle iniziative previste per il 40° anniversario della scomparsa di Vittorio Cini,  organizzate dalla fonfazione Cini di Venezia, si è tenuta sabato 23 settembre 2017 al castello di Monselice una conferenza sull’attività di collezionista di Vittorio Cini.  Oggetto della discussione era l’imponete e radicale operazione di restauro e di riarredo del castello di Monselice (1935-’40) compito dal Cini, quasi un risarcimento per lo sfruttamento della Cava che ha eroso il colle della Rocca. I restauri sono stati condotti sotto la guida del ferrarese Nino Barbantini (1884-1952). Curioso il denominatore che unisce i tre protagonisti del convegno (Sgarbi, Cini e Barbantini): tutti erano di Ferrara. Sgarbi arrivato con ben due ore di ritardo ha parlato invece della ‘sua’ attività di collezionista  alternando battute a saggi di storia dell’arte, divertendo i numerosi ascoltatori che ascoltavano in religioso silenzio.  Vittorio non ha risparmiato nessuno, politici, storici dell’arte e collezionisti dimostrando una notevole conoscenza dell’arte e del mondo che gravita attorno alla cultura italiana. Al termine della conferenza è giunto Giovanni Alliata di Monreale conservatore dell’archivio  del conte Vittorio Cini. Una bella mattinata passata assieme allo spumeggiante Vittorio Sgarbi che ha confermato la sua fama di grande oratore. Info  http://www.vittoriocini.it/40.html   http://www.marinaretti-venezia.it/pagine/pagine%20storia/Vittorio%20Cini.htm

Nicol Ranci vince la 19^ edizione della mostra di pittura 2016 della Pro Loco di Monselice

Si è svolta sabato 10 settembre 2016 la premiazione della 19° edizione del Concorso Nazionale di pittura e grafica promosso dalla Pro Loco di Monselice. Il presidente della giuria, il critico d’arte Gabriella Niero, ha sottolineato che: “il linguaggio artistico delle opere in concorso è il frutto della fantasia di un territorio che ha un profilo culturale altissimo e gli artisti lo rinnovano giorno dopo giorno con le loro creazioni; l’arte è civiltà, è conoscenza, è comunicazione, anche se la maggioranza della gente è indifferente alle loro proposte, per questo motivo iniziative come quella monselicense vanno incentivate e promosse.” Le opere in concorso sono state 89, provenienti da varie regioni. Al primo posto si è classificata Nicol Ranci con il quadro “Piedipinna morta, ma non troppo” con la seguente motivazione:”E’ un’opera originale, curiosa, arcaica e primitiva, a tecnica mista appartenente alla corrente post informale e post espressionista che fa riflettere”. La composizione utilizza l’antica carta stropicciata sulla quale è stata disegnata una narrazione pittorica utilizzando la grafica primitiva, intrisa di citazioni coloristiche ben distribuite. Al secondo posto si è classificato Murer Cirillo di Treviso con l’opera ‘Essenzialità’ con la seguente motivazione:“Figura geometrica di grande resa. La stesura del colore è eccellente”. Al terzo posto si è piazzato Giuseppe Fochesato di Schio con l’opera “Luce del mattino” con la seguente motivazione:”Si respira una luce penetrante che invade lo spazio inanimato riempiendolo di significato…”. 1° Premio: NICOL RANCI 2° Premio: CIRILLO MURER 3° Premio: GIUSEPPE FOCHESATO © A cura di Flaviano Rossetto

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