Le parete laterale della cappella centrale sono presenti degli affreschi trecenteschi che raffigurano la Madonna in trono con bambino. Non conosciamo i nomi dei pittori, sono stati studiati dalla storica dell’arte Enrica Cozzi. I resti degli affreschi situati nella parete di fondo dell’abside sono databili XIII secolo. Quelli nelle pareti laterali (testo di Alessandra Fasson pubblicati sulla Difesa del Popolo), con raffigurazioni mariane e di santi, risalgono al XIV secolo e sono contornati da riquadrature di diversa foggia e tonalità, con motivi geometrici e, losanghe stilizzate. E necessario salire sull’altare maggiore per ammirare le immagini, poco visibili dalla navata centrale. Gli affreschi si collocano nel contesto monumentale della pieve di Santa Giustina, dall’architettura lineare e austera, situata in un punto chiave del percorso che conduce al santuario delle sette chiese. Il ciclo pittorico; restaurato sotto la direzione dei soprintendenti Fabrizio Magani e Anna Maria Spiazzi, ha subito nel corso dei secoli gravi menomazioni: alcune scene sono andate perse, rendendo lacunose anche le parti conservate. Del dipinto sulla parete di fondo dell’abside si conserva solo la parte inferiore (Madonna in trono con san Martino) di cui sono emerse tracce dei disegni preparatori.
L’affresco è affiorato dopo la rimozione di un apparato che era fissato alla parete, oscurandolo. Nelle pareti laterali dell’abside il restauro ha interessato una serie di riquadri affrescati con tecniche di esecuzione omogenee ma eseguiti in diverse fasi. La superficie figurativa è irregolare; nonostante si sia lavorato per rendere compatto l’intonaco. Si presume siano stati realizzati quasi interamente utilizzando la tecnica detta a mezzo fresco o a calce, impiegando pigmenti stemperati in latte di calce e rifinendo l’opera con campiture di colore stese a secco; sono proprio queste a essere state completamente perdute a causa dei diversi fattori di degrado. Le raffigurazioni nella parete destra sono meglio conservate; dipinte su due piani diversi, intervallati da una nicchia, si possono riconoscere: santa Lucia con gli occhi contenuti all’interno di una coppa dorata, santa Giustina e due Madonne in trono, di cui una conservata quasi interamente.
Sia la tecnica di stesura del colore, sia la diversa costruzione pittorica delle immagini indicano la presenza di vari esecutori. Nella parete sinistra i resti di affreschi risultano poco leggibili. Si tratta ancora di Madonne in trono, di cui sorto andati perduti i volti. La dettagliata relazione delle fasi di restauro evidenzia come fattori maggiormente implicati nel degrado, la presenza di molta umidità nella muratura e l’azione erosiva dei sali solubili disciolti. E proprio l’umidità di risalita, dovuta a infiltrazioni sul piano sotto pavimentale a recare gravi danni, trasmettendo per risalita i sali solubili.
Santa e Madonna in trono con bambino (XIV sec.)
________________________________________________________
Madonna in trono con bambino (XIV sec.)
________________________________________________________
Madonna in trono con bambino (sec XIV)
________________________________________________________
Santa Lucia (XIV sec.)
________________________________________________________
Santo non identificato
Per quanti vogliono avvicinarsi alla storia dell’arte di Monselice consigliamo di leggere:
D. CANZIAN, Il basso Medioevo a Monselice (secolo XI-XV), in Monselice nei secoli, a cura di A. RIGON, Città di Monselice 2009, pp. 41-62.
A. RIGON, Città di Monselice 2009, pp. 337-342.
SAGGI IN PDF SUGLI AFFRESCHI FABRIZIO MAGANI, Gli affreschi due e trecententeschi della Pieve di Santa Giustina [ Clicca qui…] |
© 2023 a cura di Flaviano Rossetto per https://www.ossicella.it/
Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/
Contatti e info flaviano.rossetto@ossicella.it