
La chiesa è stata inaugurata l’8 settembre 1957 ed è diventata il nuovo duomo di Monselice. Al suo interno sono custodite le opere d’arte delle chiese di Monselice chiuse o soppresse. Un vero “tesoro” che in parte è stato restaurato ed esposto al pubblico.
Il problema della sede più centrale della grande parrocchia del centro di Monselice fu risolto con la costruzione di un nuovo Duomo, dedicato a S. Giuseppe Operaio che sostituì la Chiesa di Santa Giustina sulla Rocca. Il Duomo nuovo è stato costruito su progetto e direzione tecnica dell’Architetto Bonato e dell’Ingegnere Sen. Ceschi. Esso dà un’idea della imponente costruzione moderna, che si svolge su pianta centrale a croce latina nel cui centro si innalza una guglia con pinnacolo.
Una guglia quadrata alta 37 m. del diametro di metri 20, il coperto a quattro spioventi e ai fianchi una transenna attraverso cui spioverà la luce nell’interno, motivo dominante nella costruzione, un susseguirsi di finestre verticali danno al Tempio la nota della semplicità e della imponenza. La lunghezza della croce è di m. 61,50; la larghezza delle due braccia m. 35. Superficie totale m. 1.200. Sotto la Chiesa si svolge la cripta vasta quanto tutta la costruzione. Gli ingressi sono tre, tutti con gradinata, due laterali (non costruite) e il principale di facciata, cui si accede con gradinata di 15 gradini e che si avanza verso la strada, fino a 10 m. dal marciapiede.
I lavori della imponente costruzione sono stati affidati alla nota impresa Andolfo Massimiliano. La prima tappa fu la costruzione della cripta terminata il 10 settembre 1950. Il 17 settembre vi fu trasportato il Santissimo. Cinque anni dopo, furono costruiti la canonica e il patronato maschile. Benedetta l’8 settembre 1955 la pietra angolare del nuovo Duomo, l’8 settembre 1957 fu solennemente benedetto e il 29 giugno 1958 aperto al culto.
Nel frattempo nuovi lembi del territorio parrocchiale in seguito al rapido aumento della popolazione furono staccati per costituire le parrocchie del Carmine a Montericco (28 novembre 1950), S Giacomo (8 dicembre 1966) e S. Salvaro (25 dicembre 1967).
![]() Foto ricordo degli operai che hanno lavorato per il Duomo In piedi da sinistra: Gusella Baldassare (Capo operai); Gemo Luigi; Pastore (operaio comune); Simari Sebastiano (operaio comune); Marchiori Giuseppe; Trevisan Giuseppe (addetto alla contabilità); Andolfo Massimiliano (Capomastro; Andolfo Ermenegildo. Accosciati da sinistra: Canato Italo (operaio comune); Cervellini Giorgio (operaio comune); Bassan Paolo (operaio comune); Ambrosi Giovanni Sacerdoti da sinistra: Un cappellano, Monsignor Cerato Angelo, Tagliapietra Martino rettore delle sette chiese; Un cappellano. L’arciprete Andreotti ha dotato la chiesa di una serie di artistiche vetrate [qui] |
Mons. Angelo Cerato e la costruzione del Duomo
La costruzione del Duomo fu fortemente voluta dal vescovo grazie all’impegno profuso per dieci anni da Mons. Angelo Cerato. Le principali tappe edificatorie sono:
– edificio inizio lavori fine lavori
– sottocoro 8 settembre 1947 8 settembre 1948
– canonica 8 settembre 1948 8 settembre 1949
– campanile provvisorio maggio 1952
– patronato “Immacolata” maggio 1955 maggio 1960
– sottochiesa 8 settembre 1955 8 settembre 1956
– chiesa 8 settembre 1956 8 settembre 1957
Come si può constatare l’8 settembre, festa della natività della Vergine, fu per monsignor Cerato una data ricorrente per l’inizio e la fine dei lavori. L’8 settembre 1957 fu per lui il giorno che coronò dieci anni di intensa attività con l’inaugurazione del duomo. Tracciati i dati della vita di monsignor Cerato, ora desidero parlare della sua indole. Lo faccio perché ho sempre trovato fra lui e me delle somiglianze. Entrambi abbiamo faticato per poter studiare; entrambi abbiamo vissuto nello stesso ambiente militare; lui nella prima guerra mondiale io nella seconda, trovandoci in mezzo a pericoli e difficoltà; fu spesso incompreso, come lo fui anch’io quando facevo politica. Egli fu una persona volitiva e buon conoscitore della vita civile; aveva la capacità di intuire le doti dei suoi interlocutori, ma fu soprattutto un bravo organizzatore. In definitiva fu colui che riuscì a iniziare e portare a termine la riorganizzazione del territorio parrocchiale di Santa Giustina di Monselice, questione che si protraeva da molti anni.
Come sacerdote fu di esempio per clero e fedeli.
Elenco cronologico degli arcipreti di santa Giustina ora Duomo di Monselice:
Martino 968; Algegauso 1099; Pietro 1122; Domenico 1155; Martino 1162-82; Simone Paltanieri 1256; Giovanni De Gusmasci 1436-89; Rinaldo della Rovere 1516; Giacomo Cocco 1536 (Arcivescovo di Corfù); Marcantonio Foscarini 1566-71; Giovanni Martinoni 1585-87; Giovanni Martinoni 1597; Galezzo Bigolino 1602-45; Pietro Bertipaglia 1647-57; Bartolomeo Manucci 1713; Giovanni Minotto 1731; Giuseppe Cognolato 1748-57; Vacante 1770-71; Raffaello Folco 1771-82; Baldassare Bellati 1783-1818; Andrea Maggia 1819-1854; De Piero Evangelista 1855-1898 (Primo abate mitrato); Todeschini Giuseppe 1899-1908; Callegaro (Arciprete di Stanghella Vicario ad acta per risolvere il problema delle chiese di frazioni); Prevedello Pietro 1912-19; Gnata Luigi 1920-45; Cerato Angelo 1946-71; Gomiero Martino 1971-82; Andreotti Ezio 1982-2004; Peloso Alberto 2004-09; Sandro Panizzolo 2009 – 2021; Paolo Marzellan 2021 –
![]() Per ulteriori info sulle chiese e presti di Monselice consigliamo la lettura degli appunti Giuseppe Trevisan qui sotto nel link https://www.ossicella.it/monselice/restauri-nelle-chiese-di-monselice-1900-1990/ https://www.ossicella.it/monselice/preti-e-suore-di-monselice-1900-1990/
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© 2023 a cura di Flaviano Rossetto per https://www.ossicella.it/
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