Il culto di s. Lucia, martire siracusana, prese avvio ufficiale in Venezia nel 1204, l’anno del trasporto delle sacre reliquie da Costantinopoli, dove erano precedentemente migrate quando il generale bizantino Giorgio Maniace (cosi narra un’antica cronaca), venuto nel 1039 a liberare la Sicilia dal dominio arabo, recuperò il corpo nascosto per farne omaggio all’ imperatrice Teodora. La festa si celebrava nell’ isola di S. Giorgio Maggiore con solenne pompa, d’autorità e di popolo, tanto che nella cultura chiesastica locale fu sentita come un prestito veneziano. Non a caso corrono tuttora notizie ambigue sull’intitolazione dell’ oratorio privato dei Marcello, votato a s. Elena (come testimonia la pala dell’ altare) ma ospitante pure una tela con la santa che offre i suoi occhi in segno di generoso sacrificio all’ innamorato respinto.
Tuttavia i devoti monselicensi hanno saputo alimentare un rapporto più diretto invocandone la protezione degli occhi.
Molti lavoravano nelle priare, sbrecciatori e scalpellini; i colpi di mazze e cugni, staccando le schegge minute esplose dalla dura trachite, minacciavano occhi viso mani: perché non rivolgersi a s. Lucia, tanto ossequiata dai ‘patroni’, onorandola a modo proprio nel vetusto S. Martino, innalzato alle pendici del castello sotto la chiesa-torre di S. Giorgio? Ed ecco la dolce figura lignea di S. Lucia, ricoverata ora presso la moderna parrocchiale del SS. Redentore, esposta ai fedeli con la palma del martirio e un curioso ex voto sorretto da due dita: una lamella argentea raffigurante quattro occhioni sbalzati, pregevole lavoro d’artigianato sei-settecentesco.
Nella foto uno schizzo di Luciano Zambolin, narratore e pittore suggerisce un misterioso ritratto devozionale che unisce i fedeli della città in un corale abbraccio decembrino attorno alle capienti ceste ricolme del pane benedetto di S. Lucia (da uno scritto di rv).
SANTA LUCIA ANCHE TRA GLI AFFRESCHI TRECENTESCI DELLA PIEVE DI GIUSTINA
PANE DI SANTA LUCIA
Rispettata la tradizione a Monselice dove nel giorno di Santa Lucia (13 dicembre) viene preparato uno speciale tipo di pane dolce che, benedetto, serve a rendere omaggio a Santa Lucia, la santa protettrice degli occhi cui i monselicensi sono da sempre molto devoti. Il rito si svolge nella chiesa di San Martino dopo le messe mattutine.
Qui sotto un video di Roberto Valandro che ricorda che la santa viene citata nella divina commedia
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