Lorenzo Marini, la carriera e la pubblicità

I padovani si raccontano «Libri, arte e pubblicità: creativo fin da bambino» Tratto da un articolo di Giovanni Brunoro x il Gazzettino di Padova. ►Lorenzo Marini di Monselice ha dato vita a spot più iconici, ma è anche scrittore e disegnatore l suoi lavori lo hanno portato in tutti i continenti tra i Oggi esplora la Type Art, la riscoperta delle lettere LA CARRIERAPremi prestigiosi e mostre con migliaia di visitatori.  Lorenzo Marini è un artista Italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato nel mondo della pubblicità per trent’anni. Nel 2016 ha un’intuizione artistica che io porta a celebrare la bellezza delle lettere e nel 2017, forte di un ampio consenso, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando il caposcuola di una nuova forma d’arte: quella di dedicare a ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando cosi le lettere dall’obbligo della funzione, per celebramela pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in Contemporary Art di campagne pubblici farle, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri nella sua prima ricerca sui visual. Nel la seconda fase artistica, possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo. Nel 2021.1a sua mostra “Di Segni e di Sogni” a Siena vince il premio Avi per la mostra di Contemporary Art più visitata dell’anno, con oltre 45mila ingressi. […]

Il baritono Paolo Gavanelli: da Monselice sui palchi del mondo

Nel Gazzettino  del 5 aprile 2023 il giornalista Giovanni Brunoro dedica una pagina completa al baritono PAOLO GAVANELLI cresciuto a Monselice ora  è uno dei baritoni lirici più rinomati nel panorama internazionale. Di origini emilanoromagnole, è cresciuto e si è formato a Monselice. Nella nostra città vivono la mamma e la sorella.  Il suo personaggio è indissolubilmente legato al repertorio verdiano, in particolare al Rigoletto.  La carriera Dai ruoli brillanti giovanili al legame con il Rigoletto Paolo Gavanelli (1959) è un baritono drammatico di fama internazionale, apprezzato per l’intensa vocalità e le doti sceniche. Nei primi anni si esibisce nei ruoli brillanti, quali Leporello nel Don Giovanni (Mozart) e il Barbiere di Siviglia (Rossini). Passa quindi al repertorio del bel canto tradizionale, con I Puritani di Bellini e la Lucia di Lammermoor (Donizetti). In seguito, si specializza nei grandi ruoli di baritono verdiano, legando il suo nome a Rigoletto (eseguito in 326 rappresentazioni a New York, San Francisco, Londra, Vienna, Parigi e Berlino), Falstaff, Simon Boccanegra, Macbeth, Nabucco e I Due Foscari. Tra le opere veriste, si segnalano l’Andrea Chenier (Giordano) a Vienna con Luciano Pavarotti e la Tosca (Puccini) a Londra. Con la maturità, affronta anche il repertorio “buffo”, cantando l’Elisir d’Amore e il Don Pasquale (Donizetti). Nel 2021 ha dato l’addio alle scene, interpretando Compare Alfio nella Cavalleria Rusticana di Mascagni. Ora insegna al Politecnico delle arti di Bergamo e segue progetti di divulgazione scientifica.  Quanto è legato al nostro territorio? «Siamo emiliani e romagnoli, ma mio padre […]

Gino Pesavento, un geniale grafico pubblicitario monselicense (1905-1984)

Gino Pesavento è nato a Monselice il 30 Luglio 1905, morirà a Rapallo nel 1984. Purtroppo non abbiamo sue immagini, sappiamo però che è stato un geniale grafico pubblicitario e scrittore eccellente. Gino esordisce come free lance nel mondo della pubblicità a Parigi nel 1928 e poi si trasferisce a Bruxelles. Nel 1932, rientrato in Italia, diventa direttore sviluppo dei periodici della Saev di Lotario Vecchi, con particolare attenzione al nascente settore per la gioventù. Come talent scout porta in casa editrice il giovane Gianluigi Bonelli detto Gino, come lui. Mantiene comunque i contatti con il mondo della pubblicità e in quegli stessi anni collabora con lo studio Navarra, lo studio Dalmonte di Luigi Dal Monte e la Ima. Nel 1944, in piena Repubblica Sociale, insieme al giornalista e linguista Ado Gabrielli, rileva la Editoriale Ultra, che era stata fondata da Francesco Palumbo nel 1934 e che dopo soli due anni aveva avviato la procedura di fallimento. Nella gestione di Palumbo in catalogo trovavano spazio collane librarie e il periodico I FILMI APPASSIONANTI, che ospitava novelization di Maria Cecchi Bertone. Pesavento dà nuovo impulso all’attività editoriale della Ultra con titoli di pregio le cui copertine si distinguono per una particolare raffinatezza grafica. Sono di Carlo Dradi, uno dei fondatori del movimento Campo Grafico, quelle della collana Narratori di ieri e di oggi mentre è di Bruno Munari la cura grafica e redazionale del Catalogo Illustrato dell’Umorismo. Ervino Pocar cura invece la traduzione e la redazione di “In pieno sole” del […]

Chiara Rango presenta il suo primo libro ‘Nel limbo sospeso’

Giovedi 21 luglio 2022  la monselicense Chiara Rango ha presentato – al Bosco Buzzaccarini – il suo libro “Nel limbo sospesi”, con il sostegno dello scrittore Alessandro Tasinato. Chiara ha trascorso l’infanzia tra il Veneto e l’Emilia. Nel 1993 si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Udine. Da molti anni è tornata a vivere nel paese ai piedi dei Colli Euganei dove è nata. Lavora nell’ambito della grafica, della comunicazione e dell’architettura. Da quando è piccola frequenta la costa istriana, qui è nata la sua passione per i Balcani, la loro storia, cultura e letteratura. Nel limbo sospesi è il suo romanzo d’esordio in cui si snodano frammenti delle vicende umane di Libera, Elio e Izet,  tutti alle prese con le incertezze della loro singola esistenza;  travolti da una storia più grande a cui non possono opporsi. A simboleggiare il limbo sul quale i protagonisti sono sospesi, il mare diventa una presenza costante all’interno del romanzo. “La sua scrittura è uno specchio di terre, coste e mare…” così la descrive Giacomo Scotti che in questo romanzo ritrova se stesso e le terre vissute dall’autrice. Un intreccio di storie individuali avvincenti, destinate a incontrarsi e confrontarsi, fra luoghi e epoche diversi, come l’Istria dopo la Seconda guerra mondiale e la Bosnia-Erzegovina dopo la guerra degli anni Novanta in ex Jugoslavia. A unire vicende e luoghi apparentemente lontani, la dolorosa e traumatica esperienza dello sradicamento dalla terra di origine e di una vita da esuli perennemente sospesi, come funamboli alla […]

Capitello di Sant’Antonio a Monselice

CAPITELLO DI SANT’ANTONIO Anche Monselice ricorda e prega  Sant’Antonio con una pregevole scultura, opera di Paolo Boldrin ( quello del monumento ai caduti) , collocato nell’Angolo nord di Piazza Ossicella. Il capitello è stato realizzato per conto della famiglia Trivellato nel 1961. Sulla base reca una iscrizione votiva con dedica ad un membro della famiglia. E’ rimasto in stato di abbandono fino ad alcuni anni fa, ma è stato restaurato nel 2010 per l’intervento di Fausto Petagna, nell’ambito della ristrutturazione dell’adiacente palazzo adibito oggi a sede di “Banca Fideuram” e altri uffici. Tratto dal libro di Romolo Brugiolo ‘Preghiera di Strada https://www.ossicella.it/monselice/i-capitelli-di-monselice/

Il primo libro ‘noir’ per Stefano Scanferla

Il 17 dicembre 2021 al parco Buzzaccarini il giovane monselicense Stefano Scanferla ha presentato il suo primo romanzo ‘Lost’ un noir ambientato a Monselice. Visibilmente emozionato, Stefano supportato dalla giornalista Giada Zandonà ha raccontato al pubblico le vicende del suo libro senza trascurare aspetti oscuri e curiosi… Ad animare la presentazione la musica dei Dam Platz. Auguriamo ogni bene a Stefano entrato da poco nell’Olimpo letterario monselicense.  

La scrittrice monselicense Irene VISENTIN presenta il suo secondo libro horror ‘Buie’

Sabato 4 dicembre 2021, alla Loggetta, Irene Visentin, ha presentato il suo secondo libro “Buie”, edito da Augh! Edizioni. L’opera contiene otto storie che raccontano le vicende horror di altrettante donne che vivono storie e situazioni surreali. ‘Scrivo per vincere la paura del buio’ – ha precisato Irene – che gioca tra evocazioni demoniche e fantastiche per sfuggire alla vita ordinaria. “Buie” propone vicende dalle tinte grottesche nel tentativo di abbellire questa esistenza che si svolge tra tante ombre e poche certezze. Spesso -tra le pagine del libro –  si intuisce  l’esistenza di un mondo parallelo che proietta nel nostro quotidiano ogni violenza. A chi le chiede perché i personaggi del suo libro sono solo donne risponde che il genere femminile è quello che soffre di più e che nel tempo, suo malgrado, ha acquisito una familiarità con il sangue e il dolore. Le donne quindi sono le protagoniste ideali per le sue storie surreali. Tanti i monselicensi che hanno partecipato alla presentazione dl libro, coordinata da Silvia Boschetto Non ci resta che complimentarci con la giovane scrittrice a cui l’aria di Monselice suggerisce trame oscure e violente che sollecitano la sua e nostra fantasia. Buona fortuna Irene.  

Allo scrittore Paolo Malaguti il premio speciale del Brunacci 2021

Questa mattina (domenica 14 novembre 2021) il Comune di Monselice ha assegnato il premio Brunacci allo scrittore monselicense Paolo Malaguti -finalista al premio campiello – per il libro  Se l’acqua ride. Torino, Einaudi 2020. Motivazioni: Il libro di Paolo Malaguti, Se l’acqua ride, è un romanzo di formazione  che narra la storia di un ragazzino il quale vive l’esperienza dei barcari di Battaglia nei primi anni Sessanta. L’ambientazione particolare (le vie fluviali da Cremona a Trieste, da Ferrara a Treviso), il tipo di lavoro (ora scomparso), la rievocazione di un mondo collaterale contadino (ma con spinte impellenti verso l’industrializzazione forzata), la collocazione temporale (si immagina un salto all’indietro di più di cinquant’anni ) ne fanno però anche una sorta di romanzo storico, che ricostruisce una delle fasi più complesse del secondo dopoguerra: quella del boom economico e del mutamento epocale dei costumi di una regione, il Veneto, e per traslazione dell’Italia tutta. L’opera ha diverse qualità di stile e di racconto che rivelano uno scrittore più che promettente, già compiuto, nonostante l’età ancora giovanile, il quale  pur servendosi di un italiano elegante e ricco di succhi non si perita di inframmezzarlo con termini dialettali veneti e con lacerti di un lessico tecnico in uso tra battellieri e cavallanti (ormai più o meno estinto): il che dimostra anche un certo gusto di documentazione e di ricerca storica che piace per il colore locale e il gusto di salvaguardare un linguaggio al limite del gergo. Anche il titolo del libro, Se l’acqua […]

La vita del conte Ettore Arrigoni degli Oddi raccontata in un libro

Sabato  10 luglio 2021 in  San Paolo a Monselice si è tenuta una giornata di studio sulla vita del conte Ettore Arrigoni degli Oddi durante la quale è stata annunciata la pubblicazione di un  libro sulla sua vita. E’ stata una bella iniziativa che ci ha permesso di conoscere la vita e gli studi di un nostro concittadino.  Autore del libro è l’avvocato Damiano Cappellari  che con tenacia e buona volontà ha ricomposto gli studi ornitologici del conte fondendoli con le vicende personali della blasonata famiglia.  Assai interessante la relazione di Leonardo Latella che ha presentato l’amico impagliatore del conte Vittorio Dal Nero [ qui ] noto tassidermista che accompagno e segui l’attività di studioso del conte. I conti Arrigoni degli Oddi sono stati sicuramente una delle famiglie più blasonate e autorevoli di Monselice. Sono stati anche i protagonisti della storia politica della città nei primi anni del Novecento e per qualche anno hanno retto le sorti amministrative e politiche del Comune: Oddo Arrigoni degli Oddi è stato sindaco due volte: dal 1899 al 1900 e dal 1905 al 1907; mentre il figlio Ettore lo è stato dal 1913 al 1914, per diventare poi deputato dal 1913 al 1921. Possedevano nel 1916 ben 400 ettari di terreno, quasi tutti nella omonima frazione. Il centro del loro ‘paesello’ è ancora occupato dalla villa padronale sorta sulle rovine di un piccolo castello. La massiccia e sontuosa costruzione, circondata da un parco secolare, sta per diventare un prestigioso luogo di ristoro per la […]

Lorenzo Marini in mostra a Venezia dal 24 giugno al 30 agosto 2020

E’ aperta dal 24 giugno al 30 agosto 2020 la mostra d’arte:  “Dal silenzio alla parola” sul percorso dell’illustre concittadino Lorenzo Marini (Monselice, 1958), fondatore della “TypeArt” e della “Type Visual”. Ogni elemento tradizionale delle lettere dell’alfabeto si presta a essere riletto dallo spirito creativo di Marini attraverso una ricerca a tutto campo. Ad esempio dall’ironia della piuma (lettera F) passa all’eleganza dell’incastro (lettera O) per includere la pennellata ispirata all’ideogramma orientale (lettera J). Brio e leggerezza, diventano parole chiave di questo alfabeto che propone l’arte come miglior antidoto contro noia e stress, dimostrando che anche gli aspetti della vita più scontati e consolidati si possono reinventare in modi prima impensati e impensabili. Le trenta opere in mostra negli spazi della “Fondazione Bevilacqua La Masa” dimostrano che bisogna ripartire dall’arte e dal bello. L’arte è per Marini un percorso di ricerca volto a trovare la ‘Parola’, quel senso che riesce a colmare ogni giorno il ‘silenzio’ della vita quotidiana. Con la sua opera-alfabeto dedicata a Venezia in cui è ricostruito un alfabeto partendo dalla rilettura dei simboli della città, l’artista è riuscito a cogliere pienamente il carattere veneziano, pieno di contrasti per il suo essere da sempre crocevia di mondi diversi. La mostra parte dalle opere concettuali degli anni Novanta, passando per il Manifesto per la Liberazione delle Lettere e concludendosi con AlphaCube, in cui l’artista crea un’opera profonda e interattiva. La sintesi dell’unione tra forma e contenuto, in continuo divenire, è stato raggiunto da Marini quando ha fuso il […]

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