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Il pittore monselicense Silvio Travaglia 1880-1970

Silvio Travaglia nasce a Monselice l’11 ottobre 1880 da Carlo e da Elisa Barison. Il padre, piccolo commerciante di generi alimentari, fa raggiungere ai figli della sua numerosa famiglia un titolo di studio. Silvio nel 1900 termina brillantemente i corsi di pittura all’ Accademia di Venezia sotto la guida del celebre Guglielmo Ciardi. In questo periodo stringe fraterna amicizia con gli artisti Ugo Valeri e Antonio Soranzo.
Ritornato a Monselice, all’amore per la tavolozza unisce quello per la musica. Compone l’opera lirica “Avalda”, tratta da una leggenda sul castello di Monselice, rappresentata per nove sere nella stessa cittadina. Nel 1909, dopo aver studiato composizione ed organo sotto i maestri Bottazzo e Ravanello, si diploma a Bologna in strumentazione.
Nel 1912 vince, primo in tutta Italia, la cattedra di disegno all’Istituto Normale. Sceglie la cittadina di Sacile, dove si trasferisce. Richiamato alle armi nella guerra mondiale, presta servizio nel Genio telegrafisti. La sua famigliola, travolta dalla ritirata di Caporetto, si rifugia in Toscana, perdendo quanto possedeva ed in particolare un numero notevole di quadri.
l’opera lirica “Avalda”, tratta da una leggenda sul castello di Monselice
Dopo la guerra insegna all’Istituto Magistrale di Padova fino al termine della carriera. Si dedica contemporaneamente alla composizione musicale. È autore di parecchie suites per piccola orchestra (Sinfonetta Goldoniana) Notte sul Tago, Festa campestre), di musica sacra (Missa Solemnis e Missa Angelica), di testi educativi (Il canto nella Scuola Moderna).
Ma la pittura è la costante di tutta la sua vita. Dal 22 al 35 si dedica alla decorazione sacra (soffitti e quadri laterali nelle chiese di Camin, Chiesanuova, Mestrino; pala d’altare nel-217 la chiesa di San Luca in via XX Settembre a Padova e nella chiesa di Bosto, in provincia di Varese).
Non soltanto collezioni private, ma anche pubbliche di prestigio nazionale, come quella della Fondazione Cini e dell’ Accademia d’Arte di Montecatini Terme, annoverano i suoi quadri. La serenità dello spirito lo tiene lontano dalle mode degli artisti del ventesimo secolo, rimanendo fedele agli insegnamenti dei maestri Guglielmo Ciardi ed Ettore Tito. La critica lo riconosce come un degno continuatore dell’arte dei migliori paesaggisti dell’Ottocento.  Si spegne a Padova il 3 dicembre 1970.
L’attività musicale 
Tratto da ‘La Vecchia  Padova’
Bibliografia: Silvio Travaglia (1880-1970) Antologica, Comune di Padova

© 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/

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