Le Elementari all’ospedale vecchio

LE SCUOLE ELEMENTARI ALL’OSPEDALE VECCHIO I giornali di oggi danno voce alla proposta di utilizzare lo spazio del vecchio ospedale in via Marconi a Monselice per edificare un nuovo polo scolastico. Non è una grande novità, già l’amministrazione Lunghi aveva ipotizzato una simile soluzione, senza però percorrere fino in fondo la nuova strada. Ora sono il sindaco Giorgia Bedin e dall’assessore Stefano Peraro a rispolverare l’antico progetto inserendolo nella variante al Piano degli interventi, che sarà presentata in consiglio comunale l’8 maggio. Nel dettaglio precisa il sindaco si ipotizza << di portare in via Marconi le sole scuole del centro, in particolare le primarie Vittorio Emanuele, Giorgio Cini e Vittorio Cini; seguite poi dal Liceo Cattaneo. Mentre rimarrebbero al loro posto le elementari di san Cosma e San Bortolo >> La proposta non è male ma dove troveranno i soldi ?. Maggiori info nel Gazzettino oggi in edicola. Flaviano Rossetto x Monselice Ora – Monselice 20 aprile 2023

Una palazzina a 4 piani al posto dell’ex cinema Roma della Società operaia

Il Consiglio comunale del 6 aprile 2023 ha autorizzato la società operaia a costruire sulle fondamenta dell’ex cinema Roma un edificio residenziale di 4 piani. La vicenda si trascina da circa 30 anni, da quando il vecchio cinematografo è stato demolito x lasciare il posto ad uno spazio incolto e degradato. Inizialmente era prevista anche una sala pubblica polivalente nella quale la ‘Società’ – fondata nel 1868 – poteva svolgere la propria attività culturale, ma nel progetto finale è stata eliminata. L’Amministrazione precisa che l’intenzione è quella di rigenerare un’area degradata sotto l’aspetto urbanistico, economico e sociale. Il Comune ne ricaverà quasi 62mila euro da utilizzare in opere pubbliche. Dal canto suo, la Societa operaia darà in permuta l’area a una ditta costruttrice, ricavandone benefici economici che saranno oggetto di un contratto a parte. Resta l’amarezza per la perdita di uno spazio culturale senza il quale l’Associazione di Mutuo Soccorso non avrà modo di realizzare iniziative pubbliche. Inoltre Monselice perde anche il murales di Tony Gallo, realizzato a spese del Comune qualche anno fa xchè sarà coperto dalla nuova costruzione. Pensiamo che con questa decisione la società operaia sia venuta meno a propri scopi statutari e – francamente – speriamo nel rapido cambio della dirigenza. Info sulla società operaia [ vai…] info sul murales [ vai…] Flaviano Rossetto x ‘Monselice Ora’ – Monselice 11 aprile 2023   © 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/ Per la storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Contatti e info flaviano.rossetto@ossicella.it https://www.facebook.com/flaviano.rossetto

Città veneta per la cultura 2023: Monselice non ce la fa

Sono le “Terre Alte della Marca Trevigiana”, ad essersi aggiudicate il titolo di Città Veneta della Cultura 2023. Il titolo che nelle due prime edizioni è stato di Cittadella e Caorle va, quindi, quest’anno ad una cordata di vari comuni – con capofila Pieve di Soligo – che ha presentato un programma di 60 eventi diffusi sul territorio e imperniati su paesaggio e musica. Lo ha annunciato oggi il Presidente della Regione del Veneto a Venezia in un incontro a cui erano presenti l’Assessore regionale alla Cultura, il Presidente della Provincia di Treviso, il Sindaco di Pieve di Soligo, la Presidente dell’Associazione Colline del Prosecco Unesco. Nulla da fare quindi per Monselice che nei mesi scorsi aveva avanzato la propria candidatura, nel tentativo di “collegare il passato al futuro e viceversa, nell’ottica di valorizzare e promuovere il patrimonio materiale ed immateriale legato all’importante storia della città e nel contempo di farsi portavoce di nuovi processi culturali, architettonici e sociali”. Evidentemente il progetto proposto dalla cittadina della Rocca con il tutolo “Passato remoto futuro prossimo” che si articolava in più fasi sul tema di Federico II, nulla ha potuto contro le colline del prosecco. Peccato però… Flaviano Rossetto x ‘Vecchia Monselice’ – Monselice 7 aprile 2023  

Omaggio a Clermine Lupi, la prima bibliotecaria di Monselice

Questa mattina visitando la bella mostra fotografica di Roberto Cattapan “Ottanta: il colore del bianco nero”, ho ritrovato tra le immagini la mia collega bibliotecaria Clermine Lupi che ha prestato servizio con umiltà e abnegazione x moltissimo tempo alla loggetta. Era figlia dei Lupi, storici custodi del carcere comunale dei primi del ‘900. Ha iniziato giovanissima presso il Gabinetto di Lettura e poi ha continuato tra i libri della rinata biblioteca comunale. Durante la guerra – e anche dopo – ha ‘salvato’ il nostro ricco patrimonio librario, costituito da circa 15.000 volumi antichi (XV-XX secolo), purtroppo ora chiuso in qualche magazzino in zona industriale. Per lei naturalmente neanche un riconoscimento. Ma questa è il destino degli umili  ‘Nini’ che vivono lontano dalle luci. Un bacio cara Clermine, sei sempre nel mio cuore. Flaviano Rossetto, Monselice 2 aprile 2023

Morato racconta la banda di Giuseppe Bedin

Giovedi 24 novembre 2022 al parco Buzzaccarini di Monselice è stato presentato il libro Una scomoda amicizia. Il campione e la banda Bedin scritto Gian Antonio Costantini (Attilio Fraccaro Editore). Hanno colloquiato con l’autore Monica Canazza e Flaviano Rossetto. Il libro narra la storia di Antonio Morato, campione di ciclismo, che durante un soggiorno per lavoro in Francia conosce il bandito Giuseppe Bedin diventandone amico e forse anche complice in alcune rapine. L’opera ripercorre la loro storia e la tragica fine della Banda Bedin. Morato dopo torture e pestaggi da parte della polizia finirà per collaborare con le forze dell’ordine favorendo la cattura di alcuni componenti della banda. Nonostante il tardivo pentimento sconterà parecchi anni di galera nelle carceri italiane. Un libro molto interessante che racconta come Bedin ha operato sul territorio. Dalle notizie raccontate e dai processi è emerso una serie di collegamenti con la malavita locale. Ora restiamo in attesa del 3 volume nel quale saranno pubblicati i verbali delle udienze dei processi dai quali si spera di far luce su quanti hanno protetto la latitanza di Giuseppe Bedin.     Maggiori notizie su Bedin https://www.ossicella.it/monselice/giuseppe-bedin-il-bandito-monselicense-che-imbarazzo-il-duce/     © 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/ Per storia di Monselice https://www.monseliceantica.it/ Contatti e info flaviano.rossetto@ossicella.it https://www.facebook.com/flaviano.rossetto    

Il pellegrini del Cammino di Sant’Antonio, arrivano a Monselice

l Cammino 2022 sulle orme di Sant’Antonio e partito il 30 giugno da Capo Milazzo per arrivare il 9 ottobre alla Basilica del Santo a Padova. Viene percorso da un gruppo ristretto di pellegrini in 92 tappe, ma di volta in volta altri camminatori possono aggiungersi anche per brevi tratti. Tutti possono coinvolgersi negli eventi religiosi e culturali di arrivo tappa. Con le stesse modalità, nel 2021 sono state vissute le tappe da Montepaolo a Rimini e da Gemona del Friuli a Padova. Il “Cammino sulle orme di Sant’Antonio” ha fatto tappa oggi (sabato 8 ottobre 2022), con la reliquia “ex ossibus”, a Monselice.       info sul cammino https://www.antonio2022.org/cammino/  

Restaurato il murales di Morini

Nel corso dei miei pellegrinaggi in bicicletta attorno a Monselice sono passato più volte davanti al murale di via del Porto, che rappresenta Monselice e ricorda la Giostra della Rocca. Una caldissima giornata dei primi di agosto mi sono soffermato a guardarlo e mi sono accorto che era in grave stato di degrado. Una parte di intonaco si era già staccato ed era caduto a terra, buona parte del rimanente era “incartellato” come si dice in gergo, e sarebbe venuto via entro poco tempo. Così ho pensato di chiamare a raccolta gli amici del gruppo “Lasciateci Restaurare” per un intervento di salvaguardia e restauro. Detto e fatto si sono subito mobilitati Graziano, che è artigiano di mano fina, e ha rifatto la parte caduta dell’intonaco, poi con lui, Maurizio, Valter e Sergio, abbiamo fatto dei fori nell’intonaco, iniettando una bella quantità di resina per solidificarlo. Quindi la parola, anzi i pennelli, sono passati agli artisti del gruppo: Domenico, e Giorgia Merlin convocata per l’occasione che ha accettato ben volentieri di far parte del gruppo di volontari. Loro hanno “rinfrescato” con nuove tinte buona parte del Murale ed hanno aggiunto alcuni motivi ornamentali, ben visibili nell’immagine in alto che rappresenta il lavoro finito. Il murale è nato nel 2007 da un’idea e dalla abile mano di di Primo Paolo Morini, agente della polizia locale di Monselice e artista per passione. A lui si deve la prima stesura del lavoro. Poi quasi 10 anni dopo, nel 2016, il murale è stato sottoposto […]

Graduale miniato in pergamena del XV-XVI sec, della biblioteca di Monselice

Presentiamo il Graduale (libro dei canti liturgici) miniato in pergamena del XV-XVI sec, posseduto dalla biblioteca di Monselice. Un vero tesoro che meriterebbe di essere esposto al pubblico, naturalmente con le dovute cautele. Dimensioni del codice mm. 474×332. Nella foto la miniatura relativa all’antifona (Nella liturgia cristiana, versetto che si canta o si recita prima del salmo o di altra preghiera) per la messa della festa di San Giovanni Battista (24 giugno, l’importante avvenimento religioso viene ricordato ogni anno nel capitello di Giovanni Bellucco, all’inizio della salita del Montericco)     La miniatura nella foto è alla carta 183r iniziale “D”<e ventre” mmm 112 x 103, quadro esterno in oro, all’interno è miniata la figura di San Giovanni Battista, avvolto da un manto, mostra messo busto scoperto, con la mano destra regge un favo, con la mano sinistra mostra un cartiglio srotolato, il paesaggio è rappresentato da un terreno roccioso e secco, ai due lati della figura di San Giovanni Battista due alberi verdi e rigogliosi; l’ornato esterno dell’iniziale ha la cornice simile per forma e colori alle precedenti, con l’aggiunta della figura di un cane, le altre figure sono state asportate. Storia del manoscritto: secondo padre Vittorino Meneghin il corale proviene dal convento San Giacomo di Monselice che divenne francescano nel 1769 e prima ancora dal convento di San Pietro in Viminario fondato nel 1393 e soppresso nel 1769, alcune fonti attestano che dopo la soppressione di tale convento la comunità di San Pietro in Viminario venne trasferita assieme […]

Un campo volo per Domenico Mingardo

Sabato 28 maggio 2022 è stato inaugurato a San Cosma il campo volo intitolato a Domenico Mingardo, grazie agli sforzi della moglie e degli amici. Conoscevo Domenico e i suoi ultraleggeri volavano sopra la mia testa; era un imprenditore agricolo con la passione per il volo. Il suo sogno di ufficializzare un campo volo si è avverato, volare era la sua passione, verso sera prendeva il suo veicolo e volava in alto, in cerca di pace. Domenico è scomparso a 71 anni nel dicembre del 2020, ma il suo desiderio oggi è realtà: un campo volo nei suoi campi. RIP Domenico. Anche il corriere riporta la notizia. https://corrieredelveneto.corriere.it/…/padova-domenico…

La rotonda del cimitero maggiore dedicata alle operaie della filanda Trieste

La giunta comunale ha recentemente intitolato la grande rotonda del cimitero maggiore alle operaie della filanda Trieste che nel 1878 organizzarono uno sciopero per denunciare le loro penose condizioni di lavoro. Nella nota seguente alcune notizie storiche. Lo stabilimento aveva sede sulla riva del Bisatto (via Argine sinistro) vicino al ponte ‘Delle grole’ ! (probabilmente tra il Bisatto e via Cavallotti)’. Nella foto si vede – in basso a destra- la grande ciminiera. Nel 1846 i Trieste fondarono una importante filanda a Monselice, la “Gabriel Trieste”, che dava lavoro, nel 1875, a 187 operai di cui solo 7 erano maschi; il resto erano donne delle quali venti di età inferiore ai 18 anni, 6 ai 14 anni e 10 inferiori ai 10 anni. Nella filanda, in cui si lavorava per otto mesi a partire dal primo di aprile, l’orario di lavoro era bestiale. Per tutti, uomini, donne e bambine, quindici ore e mezza d’estate e dodici ore e mezza d’autunno. Negli stessi anni l’anarchico Carlo Monticelli denunciava sulla stampa il deperi­mento fisico di queste ragazze, ‘diventate l’ombra di se stesse dopo qualche me­se di duro lavoro’. La situazione causò il primo sciopero delle operaie della filanda avvenuto nel 1878, sembra – a quanto dicono Francesco Selmin e Tiziano Merlin – sia stato il primo sciopero femminile in senso assoluto. La filanda del Trieste chiuse nel 1900, ma subito tornò in funzio­ne con un altro conduttore e rimase in attività per un altro quinquennio. Con la filanda prosperò nella bassa padovana […]

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