I pittori futuristi monselicensi Fasulo e Forlin in mostra a Padova nel 2017
E’ stata allestita agli Eremitani di Padova una grande mostra futurista ” Aeropittura. La seduzione del volo” (5 maggio – 30 luglio 2017), nella quale sono stati ricordati, tra gli altri, anche i pittori futuristi monselicensi Forlin e Fasulo.
L’aeropittura è stata ‘battezzata’ nel 1926 dal pittore e aviatore futurista Fedele Azari che espone nella sala futurista della XV Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia il dipinto ‘Prospettiva di volo’, la prima opera di Aeropittura. Solo nel 1929, vent’anni dopo il primo Manifesto Futurista, Marinetti firmerà con Balla, Benedetto, Depero, Dottori, Prampolini, Somenzi e Tato il Manifesto dell’Aeropittura. In un periodo in cui l’aviazione italiana toccava i suoi vertici tecnologici gli artisti affrontano la rappresentazione del dinamismo dove il movimento non è più solo dell’oggetto rappresentato, ma anche dell’artista stesso. In mostra oltre sessanta opere, provenienti da collezioni private, tra dipinti e disegni: Crali, D’Anna, Forlin, Fasullo, Bonetti, Bonifazi (Virgì), Voltolina (Novo), Mori, Tulli, Caviglioni. Padova, la città da cui Gabriele D’Annunzio ospite della contessa Lucia Giusti del Giardino, partì nel 1918 per il suo celebre volo su Vienna, rende così omaggio alla seduzione del volo. Sin dai primi scritti teorici risulta chiaro come l’Aeropittura non si limiti alla sola rappresentazione di oggetti in volo, di vedute dall’alto o veivoli in azione, ma come gli aeropittori ricerchino una nuova visione del cosmo, “per superare le frontiere della realtà terrestre… per scoprire nuove realtà plastiche e vivere le forze occulte dell’idealismo cosmico”. L’aeropittura è una declinazione pittorica del futurismo che si afferma negli anni successivi alla prima guerra mondiale. Come espressione del mito della macchina e della modernità caratteristico del movimento marinettiano, l’aeropittura manifesta l’entusiasmo per il volo, il dinamismo e la velocità dell’aeroplano.
Riportiamo la notizia perché nella mostra erano esposti anche o quadri dei pittori futuristi monselicensi Corrado Forlin e Italo Fasulo che sono stati i protagonisti del movimento padovano dal 1939 al ’40. Due grandi artisti monselicensi che sono entrati nella storia della pittura del Novecento. Presentiamo una piccola nota per ciascuno dei due artisti con i quadri esposti a Padova.
Assai interessate è il catalogo della mostra “Aeropittura: la seduzione del volo”, edito da Skira nel 2017, ne consigliamo l’acquisto.
Corrado Forlin entra in contatto con il futurismo nel 1936. Nel 1940 è portatore di un nuovo atteggiamento nell’ambito dell’aeropittura che egli stesso definì “ardentismo”. Fondatore con Fasullo del gruppo futurista Savaré che sarà attivo con importanti iniziative sino al 1942. Il suo attivismo è connotato da un forte impegno politico a sostegno del regime individuando i principi ideologici nella guerra e nell’estetica della macchina. Invitato dal poeta futurista Pattarozzi, si trasferì in Sardegna dove celebrò con due quadri la fondazione della cittadina mineraria di Carbonia. E’ presente, con diverse opere, alla Biennale di Venezia.
Italo Fasulo (Fasullo) cofondatore nel 1936 assieme a Forlin del movimento futurista Savarè di Monselice, prosegue le attività futuriste padovane in quel momento allo sbando. E’ presente alla “Mostra di aeropittura” di Torino del 1938 e all’ Esposizione per i trentacinque anni della Galleria Pesaro di Milano.
Due anni prima aveva organizzato con Forlin la prima mostra del Gruppo Savaré e Marinetti gli aveva assegnato il nome d’arte Fasullo. Il suo spiccato interesse per la scienza lo porta a realizzare i ritratti sintetici di Galileo Galilei e Guglielmo Marconi.
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