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Palazzo Branchini a Monselice

Palazzo Branchini a Monselice

E’  un grande palazzo, dotato di adiacenze, il cui aspetto si è fortunatamente mantenuto uguale a quello tramandatoci dall’incisione pubblicata dal Coronelli nel 1711. La documentazione d’archivio disponibile parte dall’estimo del 1668 in cui Giulio e Rev. Don Andrea canonico e Carlo fratelli di Zuane del Fante cognominati Branchini abitanti a Monselice in via Pozzo della Catena, dichiarano di possedere una “ Casa de muro con corte, orto, botteghe, solerata e coperta de coppo parte della quale teniamo per nostro uso e parte ne affittiamo. Confina a sera e mattina la strada pubblica”. La parte che era affittata rendeva 41 ducati.

I Branchini sono una famiglia importante in città, con ampi possedimenti che vanno via via aumentando fino alla metà del Settecento quando possono dichiarare 263 campi di proprietà. L’edificio viene probabilmente impostato attorno alla corte interna già agli inizi del Seicento per poi essere definito alla fine del secolo. Il volume è elevato di tre piani più soffitte, con il fronte principale scandito da ben 11 assi. Il piano terra è occupato dal lungo porticato con sei arcate a sesto ribassato poggiate su massicci pilastri, decorati a bugnato rustico; le imposte degli archi sono evidenziate da una modanatura aggettante continua ad anello attorno al pilastro.

La forometria ai piani soprastanti è resa da monofore, eccetto nell’asse mediano, corrispondente al grande portale di ingresso a pian terreno ove si aprono delle belle bifore. Ancora, le luci al piano primo sono a porta finestra affacciata su di una balaustra in pietra a colonnine, al piano secondo si trasformano in finestre archivoltate, mentre nelle soffitte divengono piccole finestre rettangolari. La bifora al primo piano accentua il suo valore trasformando la balaustra in terrazzo, poggiato su mensole con voluta.
Fasce marcapiano tortili segnano la fine della zona a bugnato e poggiano sulle chiavi degli archi del primo piano. L’imponente apparato decorativo frontale si conclude con cornicione modanato appoggiato su dentelli a stretto ritmo. Negli interni, pur se trasformati, viene mantenuto l’impianto planimetrico originale. Le adiacenze, poi trasformate a funzione abitativa sorgono lungo il lato nord e definiscono lo spazio della corte interna.

Tratto da Ville venete: La provincia di Padova. Istituto regionale per le ville venete, Marsilio Editore


© 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/

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