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Il San Valentino di Monselice: la storia e la tradizione

Pala raffigurante San Valentino e San Luigi custodita nella chiesa di Marendole (Monselice). Opera del pittore Antonio Facciolo, realizzata nel 1815 grazie alle offerte di Giuseppe Quaglio e Domenico Belcaro.
San Valentino da Terni, decapitato il 14 febbraio del 273 sulla via Flaminia, è venerato in tutto il mondo, tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi e dagli anglicani come santo martire e taumaturgo. Il Santo viene onorato in tante città italiane per i più svariati motivi, specialmente nel Sud sono vive molte feste a lui dedicate.
A Monselice nel giorno del Santo vengono distribuite delle piccole chiavi dorate che ricordano quando venivano messe in bocca agli epilettici durante gli attacchi per impedire l’involontario taglio della lingua o il soffocamento. Ora la malattia si chiama epilessia un tempo “Mal de san Valentin”.
Chiavetta di San Valentino che viene distribuita a Monselice dopo la benedizione
Non è facile ricostruire la storia di San Valentino, la chiesa ne conta ben 19 sparsi in tutta Italia (anche nella vicina Este vanta un santo con lo stesso nome). Secondo la leggenda, San Valentino sarebbe stato ucciso dal soldato Furius Placidus, agli ordini di Aureliano, per aver celebrato le nozze fra la cristiana Serapia e Sabino, un legionario romano. Il matrimonio, celebrato in fretta e furia, vide gli sposi morire insieme durante la benedizione. Il martirio del Vescovo di Terni, morto alla veneranda età di 97 anni, chiude il cerchio sull’origine della festa degli innamorati.

San Valentino è riconosciuto nel mondo come il “santo degli innamorati” e ogni 14 febbraio è chiamato a rinnovare i suoi “miracoli d’amore”. La nascita di questo culto è al centro di ipotesi e discussioni che rimandano ai primi secoli dell’era cristiana. In Italia è Terni a rivendicare l’origine della tradizione, che sarebbe autenticata dalla conservazione nella cattedrale cittadina delle sacre spoglie di “un” san Valentino. Gli storici oggi avanzano l’ipotesi che onorare san Valentino, come santo degli innamorati, sia piuttosto una eredità del mondo anglosassone, a cui risale il Valentine’s day. Nel nostro paese questa tradizione più recente si è aggiunta a quella del santo ternano, fondendo e confondendo storia e tradizione, sacro e profano.

La tradizione locale – A Monselice e in altre zone del veneto la festività ha alimentato una particolare devozione che, forse, è iniziata dalla presenza di un altro san Valentino, tra i resti dei presunti martiri cristiani arrivati nel XVII secolo dalle catacombe romane, Quello monselicense è conservato nel santuario delle 7 chiesette.

La benedizione – La tradizione locale prevede che il sacerdote impartisca, alle migliaia di donne e fanciulli che salgono il 14 febbraio di ogni anno al santuario delle “Sette Chiesette”, una speciale benedizione conclusa con la consegna di una “chiavetta”, dono che dovrebbe scongiurare l’insorgere nei bambini del “mal caduco”, ovvero l’epilessia. A spingerli un atto di devozione e d’amore: presso il piccolo oratorio si riceve la “chiave d’oro” benedetta, che secondo la tradizione popolare dovrebbe proteggere i bambini dall’insorgere dell’epilessia e aprire, nell’ultima ora, le porte del paradiso

Corpo del San Valentino di Monselice nel Santuario giubilare della 7 chiesette

Purtroppo alla ‘nostra’ si è aggiunta la tradizione anglosassone ( ripresa dallo stesso William Shakespeare) che identifica il San Valentino come patrono degli innamorati. A Monselice – e non solo – le due tradizioni si sono fuse generando nuove funzioni x San Valentino, festeggiato con numerosi bambini in maschera che salgono al Santuario, un anticipo dell’imminente carnevale. 

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Di anno in anno il pellegrinaggio è diventato sempre più popolare e oggi accanto al San Valentino protettore dei bambini si festeggia il San Valentino degli innamorati con un ricco programma di eventi e iniziative culturali e ludiche dedicato a tutti coloro che si vogliono bene

Il libro – L’amministrazione comunale di Monselice ha realizzato il 25 ottobre 2008 un convegno di studi in collaborazione con l’Università di Padova – Dipartimento di storia –  coordinato dal prof Antonio Rigon e pubblicato gli atti nel volume: Il culto di San Valentino nel veneto a cura di Flaviano Rossetto. Edito dal Poligrafo (PD) nel 2009 e disponibile nelle librerie e più sotto in PDF.   [qui..]

Copertina del libro su San Valentino

L’opera contiene i seguenti saggi:

Francesco Scorza Barcellona, San Valentino di Roma e/o di Terni tra storia e agiografia;

Luciano Morbiato, Slittamenti devozionali postmoderni: il caso di san Valentino;

Simonetta Marin, Aspetti di sregolata devozione settecentesca e il culto di san Valentino nella Repubblica di Venezia;

Claudio Bellinati, La devozione a san Valentino nella diocesi di Padova;

Monica Panetto, Vito Terribile Wiel Marin, La ricognizione sui presunti martiri cristiani del santuario di Monselice (1982-1983);

Camillo Corrain, San Valentino san Valentini: santo guaritore o santo degli innamorati?;

Roberto Valandro, I culti ausiliatori degli epilettici in Bassa Padovana;

Antonio Diano, La chiesa dei santi Sigismondo e Valentino a Salcedo (Vicenza), in diocesi di Padova. Con alcune divagazioni valentiniane;

Martina Cameli (a cura di ) Indice dei nomi di luogo, di persona e delle cose notevoli;

Intero volume in formato PDF (1,5 MB circa) scaricabile     [qui..]

Può essere d’aiuto il filmato amatoriale nel quale il prof. Luciano Morbiato dell’Università di Padova commenta il culto per San Valentino a Monselice.


Ulteriori notizie  su un convegno dedicato allo studio del volto di San Valentino di Monselice

© 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/

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