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Una statua del Canova a Monselice a Villa Buzzaccarini ai frati

(Museo Eremitani - Antonio Canova, ultimo quarto XVIII secolo, Marmo tutto tondo - particolare)

Una statua giovanile del grande Canova finisce a Monselice. La scultura fu commissionata al Canova per essere collocata in Prato della Valle. In realtà la statua non trovò mai posto all’isola Memmia, ma rimase nello studio veneziano dello scultore a causa del suo mancato pagamento. Nel 1794 fu acquistata da Giambattista Cromer per la residenza di Monselice e nel 1887 Angelo Saggini, pronipote di Cromer, ne fece dono al Museo degli eremitani di Padova.

(Museo Eremitani – Antonio Canova, ultimo quarto XVIII secolo, Marmo tutto tondo)

La statua di Canova ricorda Alvise Valaresso, provveditore generale alla Sanità  nei panni di Esculapio, figura della mitologia, dio della medicina, come il padre Apollo. Per capirne le motivazioni dobbiamo fare un passo indietro nei secoli e ritornare alla Padova dei primi del 1600. Nel 1630-31 la città e tutta l’Italia settentrionale era stata colpita da una delle tante epidemie della storia dell’uomo: quella di peste. Valaresso, a partire dall’agosto 1631, forte della sua esperienza precedente a Verona e dotandosi di poteri quasi assoluti, impose forti disposizioni sanitarie alla città di Padova, attuando un più rigoroso controllo sulla circolazione degli abitanti in città.  Grazie anche ad una serie di circostanze a lui favorevoli, Valaresso riuscì in poco tempo a spingere Padova fuori dall’epidemia: la fine ufficiale della peste venne sancita dalle autorità in novembre di quell’anno, anche se il morbo aveva complessivamente dimezzato la popolazione della città.
Nel 1632 a Valaresso venne dedicata la realizzazione di un “arco di trionfo”, monumento che è tutt’ora visibile in centro storico, che si apre sul lato nord di via Arco Valaresso e piazza del Duomo. Sulla parte alta dell’arco è riportata l’iscrizione con le lodi alla sua opera. La statua fu esposta nella villa dei Cromer a Monselice ( ora villa Buzzaccarini ai Frati),  probabilmente davanti alla ghiacciaia del bosco dei frati.  Ora è al museo dei Eremitani .

Villa Cromer a Monselice.

© 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/

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