Villa Cromer – Buzzaccarini e Mura dei frati a Monselice

Nel 1784 Tomaso Galini Andriani e Giovanni Battista Cromer, figlio emancipato di Lorenzo, acquistano dal Magistrato Superiore sopra gli Ospedali di Monselice in contrà San Giacomo: “fondi di fabbriche, cioè casa, barchessa, caneva, tinazzera, scuderia, lisieria, forno, ponaro, porcile, due pozzi con muro di circonferenza compresa l’aggiunta di una fabbrica nuova di campi 14” I Cromer trasformano in abitazione il convento dei

Esculapio scolpita dal Canova Francescani riformati e vi abitano per circa un secolo, fino a quando Angelo Saggini, erede dei Cromer, ordina nel suo testamento la vendita.

Il complesso viene acquistato dai Buzzaccarini dopo il 1903. Tra il 1970 e il 1972 inizia il restauro della barchessa da parte della Provincia Francescana dei Frati Minori di San Francesco di Venezia che la trasforma, parzialmente, in abitazione ed inserisce attività sociali e ricreative negli edifici ( Ville venete: la provincia di Padova edito dall’istituto regionale delle ville venete, p.299. )
L’edificio principale del grande complesso ci appare nelle forme del restauro ottocentesco, a pianta rettangolare elevato di due piani con regolare e simmetrica forometria rispetto al vano centrale, segnato in prospetto di ingresso nei modi della serliana con luci contornate da conci cui si sovrappone, al piano nobile, una trifora architravata su balconcino in ferro battuto. Sopra l’architrave un timpano triangolare con segmenti modanati conclude la decorazione della partizione mediana. Ai lati della trifora le finestre sono architravate, sormontate da timpano, alternativamente triangolare, e curvilineo, sostenuto da mensole ai lati; i davanzali sono unificati da una fascia marcapiano.

 

MURA  DEI FRATI

Il Comune di Monselice ha acquistato – dopo molte risulte vicissitudini – il  Parco Buzzaccarini, denominato anche “Boschetto dei Frati”, dotato di un’ ampio parco delimitato da antiche mura e pertinenza del settecentesco palazzo. Tutta l’area risulta vincolata già dalla Legge 1089 del 1939 attraverso il Decreto del 13 dicembre 1955 e successivo Decreto Ministeriale di cui al D.Lgs. n° 42/2004 ” Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.

La descrizione del decreto di vincolo indica che sono proprio le murature del parco oltre all’interesse storico architettonico della Villa, a determinare la sussistenza del vincolo stesso, che infatti cita: “….. ha interesse particolarmente importante ai sensi della citata legge poiché villa eretta su precedente costruzione del XIV ricavata nell’ala di antico convento, conserva parte dell’architettura originaria con inserimento di elementi neoclassici.

Purtroppo un tratto del muro di cinta è crollato nel mese di Gennaio 2021 e che la rimanente parte risulta in grave stato di degrado, con tratti che presentano anche una forte e pericolosa inclinazione verso l’esterno rendendo necessario un intervento di consolidamento generale a garanzia della salvaguardia del bene e della sicurezza per la pubblica incolumità;

(continua

 

All’interno dell’ampio parco denominato boschi dei frati è stato ricavato un giardino botanico.

© 2023 a cura di Flaviano Rossetto  per  https://www.ossicella.it/

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