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Il drago di Marendole

Il drago del monte Fiorin.  Un tempo si narrava a Marendole che un gruppo di contadini, aiutati dalle famiglie al completo, si fossero recati ai piedi del monte Fiorin per tagliare dei rovi e dissodare il terreno. A mezzogiorno tutti si riunirono per mangiare. Una famiglia però, dopo qualche tempo avverti l’assenza del suo bambino: disperati lo cercarono e lo chiamarono invano per tutto il paese. Improvvisamente si fermarono terrorizzati da una scena paurosa: videro un mostro gigantesco con una cresta sulla testa e mandava ruggiti tremendi. Atterriti dalla paura fuggirono verso la chiesa per chiedere la benedizione del parroco contro il terribile mostro.

La gente, rincuorata e guidata dal prete, si armò di fiaccole e forche e si avviò verso il monte Fiorin. Ma arrivati sul luogo dove avevano visto il mostro, si accorsero che questi era sparito, mentre sulla parete del monte c’era un grande buco, mai visto prima. Il parroco decise di chiudere il grande buco, simile all’entrata dell’inferno. Passarono i giorni, mesi, anni ma il drago non apparì mai più. I contadini, grati a Dio, collocarono ai piedi del monte una lapide con scritto “In domino confido” come pegno che il drago non si sarebbe mai svegliato dal sonno eterno. E da allora, deve ancora risvegliarsi dal sonno eterno.


A cura di Flaviano Rossetto