Marendole, villa Buzzaccarini e i ponti sul Bisatto
Secondo Roberto Valandro, il nome di questa località pare derivi dal latino “merendare”, luogo dove le greggi pascolano e dove i pastori si fermavano a fare merénda, colazione. La frazione è una delle più caratteristiche di Monselice, la parrocchiale è dedicata a san Nicolò (patrono celeste contro le minacce delle acque e protettore dei naviganti), si trova alle falde dei colli, con il monte Fiorin e le sue leggende.

La villa Buzzaccarini, ora Benetti, sorgeva ai piedi di una bassa collina di calcare, il monte Fiorin, ormai scomparso perché è stato sacrificato all’industria del cemento con l’estrazione della scaglia. In questo luogo era attivo il grande stabilimento dell’Italcementi ora dismesso. Lungo il canale Bisatto c’era un attracco per barche destinate al trasporto di questo materiale. Il complesso degli edifici comprende la parte residenziale cinquecentesca e quella ottocentesca con il corpo centrale dal curioso profilo merlato, una cappella dalla facciata in squisito stile barocco ed ampi annessi rustici.
Il tutto è racchiuso da un muro di cinta in pietra trachitica mista a mattoni, risalente al 1729. La famiglia Buzzaccarini risultava proprietaria di vasti possedimenti nella zona sin dal 1482 e un secolo più tardi si ha notizia di una casa dominicale. Forse in occasione della creazione della villa, i Buzzaccarini sostituiscono il ponte di legno (1591) con l’attuale in muratura che attraversa il Bisatto.
Sul ponte sono presenti due grandi lapidi che ricordano gli interventi di manutenzione finanziati dai Buzzaccarini.

Purtroppo nel (1997!)… un camion ha urtato il ponte antico danneggiandone la struttura. Nel 2004 è stato restaurato per una spesa di 120.000 euro. Il vecchio ponte è stato chiuso, il traffico veicolare è stato deviato verso il vicino ponte Bailey. Nel 1990 l’Amministrazione Militare ha ceduto in uso al Comune di Monselice il ponte Bailey sul canale “Bisatto”. E’ lungo 24 metri e collega la frazione di Marendole alla S.R. 10.
UN NUOVO PONTE
Per il trasporto pesante, proveniente dal vicino cementificio, negli anni ’90 si getta, poco più a monte dei due sopracitati, un nuovo ponte in calcestruzzo armato, collegato con la statale 10 tramite una nuova strada. Più avanti sul Bisatto c’e’ il ponte di Cà Barbaro con una storia particolare, ci sono conservati i disegni originali.
I PONTI CINQUECENTESCI A MONSELICE
© 2023 a cura di Flaviano Rossetto per https://www.ossicella.it/
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